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venerdì 18 novembre 2022

Ancora sugli appuntamenti consolari impossibili presso l’Ambasciata di Santo Domingo

 



La situazione del disbrigo delle pratiche consolari ha raggiunto un livello senza precedenti e anche i giornali in lingua italiana locali hanno rivolto al tema la loro attenzione. Ecco cosa scrive al riguardo il giornale Fattinostri di Ennio Marchetti:
“Stavamo meglio quando stavamo peggio. Così, forse, si potrebbe definire l’attuale situazione del rinnovo dei passaporti all’Ambasciata di Santo Domingo. Stavamo meglio, per esperienza personale, quando la Repubblica Dominicana gravitava sotto l’Ambasciata di Panama e in 15 giorni abbiamo potuto rinnovare il nostro, comodamente attesi nel Consolato onorario dell’allora Console Dina, con il funzionario itinerante.
Ora invece, che finalmente gli italiani della Repubblica Dominicana hanno potuto riavere la loro rappresentanza consolare a Santo Domingo, gli appuntamenti non ci sono, oppure bisogna cercarli e trovarli, se si è fortunati, con il cosiddetto “lanternino”, magari approfittando della disdetta di qualcun altro.”
Sacrosanta verità. Abbiamo un ambasciatore che si presenta sempre con un sorriso raggiante e in questo differisce molto dal suo predecessore Andrea Canepari. La sostanza, tuttavia, non cambia a livello di pratiche consolari, anzi peggiora di giorno in giorno. Non ci sono appuntamenti né per il rilascio dei passaporti né per le altre pratiche, questo è poco ma sicuro.
Anche Ricky Filosa di ItaliaChiamaItalia ha ammesso che la situazione è critica e riferisce al riguardo: “Ci auguriamo che l’attuale governo capisca una volta per tutte che per fare funzionare bene la nostra rete consolare servono risorse, umane ed economiche, per dare così risposte ai connazionali della Repubblica Dominicana che, pur vivendo oltre confine come tanti altri italiani all’estero, hanno tutto il diritto di ricevere servizi consolari efficienti in tempi dignitosi.”
In realtà e questo è un tema che merita un approfondimento, la Farnesina qui non c’entra proprio niente, c’entrano le scelte di Andrea Canepari che ha trasferito la sede diplomatica in un piano dello stesso edificio in cui l’ambasciata tedesca ne occupa due. Servono risorse umane? Certo, ci vorrebbero 11 contrattisti e non ne abbiamo nemmeno uno. Non c’è posto per loro come non c’è posto per una dignitosa sala d’attesa. Gli utenti dell’ambasciata attendono quindi sotto un tendone tipo sagra paesana all’intemperie sul marciapiede antistante l’edificio della Núñez de Cáceres.
Ci si chiede a questo punto se dalla Farnesina continueremo a ricevere ambasciatori che voltano le spalle ai connazionali. Speriamo di no!