Diana Spedicato si
ritira dalla politica. Aspira a riprendersi la libertà totale di giudizio, di
critica e di pensiero davanti a un qualsiasi evento o decisione senza doversi
necessariamente omologare a una determinata linea partitica. Rinuncia quindi al
MAIE e alla politica in generale come membro di un partito.
È comunque un
addio che apre le porte a ogni tipo di collaborazione possibile con il MAIE e
direi con chiunque abbia qualcosa da offrirle in cambio, in senso positivo
chiaramente e legale. Una professionista come la Spedicato, molto preparata e
intelligente, detto tra noi, come fa a sottostare alle scelte e indirizzi
“politici” vari di persone che non sono assolutamente al suo livello, ma che la
precedono nella gerarchia del partito? A cambio di cosa deve dedicare il suo
prezioso tempo e la sua professionalità all’interno di un partito “povero” che ha
tante bocche da “sfamare” e tante ambizioni da soddisfare?
La Spedicato a
mio avviso fa bene ad abbandonare il MAIE. Non le può offrire più niente.
Comunque l’appartenenza a questo partito non si può dire che non le abbia
fruttato qualcosa. In fondo è grazie al MAIE che lei oggi è presidente del
Comites Santo Domingo. E questo non è poco in quanto giova alla sua immagine
professionale. Ad esempio, il 27 ottobre scorso, una delegazione del Comites
Santo Domingo guidata da lei come presidente era alla Camera dei Deputati del
paese che ci ospita partecipando a una riunione con il Gruppo Parlamentare di
Amicizia Dominico-Italiana. Niente di male, sia ben chiaro, anche se il Comites
dovrebbe fungere da intermediario tra la comunità residente e l’ambasciata e
non presentarsi come qualcosa di diverso agli occhi delle autorità locali. Il
15 ottobre scorso la Spedicato ha partecipato a Las Terrenas a una riunione con
i connazionali residenti, nella quale il tema “Rinnovo passaporti” è stato
affrontato. Niente però è trapelato di quanto dibattuto perché come Presidente del
Comites ha ritenuto che la divulgazione delle notizie relative all’evento fossero
di competenza dell’ambasciata.
Diana alias
Salsabrosa si è accorta di non voler attenersi più alla disciplina di partito
soltanto ora che riveste, grazie al partito che abbandona, la carica di Presidente
del Comites. Ed è lecito chiedersi quante volte a partire dal dicembre
dell’anno scorso, nell’esercizio delle sue funzioni si sia adeguata alla linea
del suo partito. Mi viene subito in mente l’assemblea del Comites che ha
deliberato di dare il nulla osta al finanziamento di Azzurro Caribe, il cui
titolare è il funzionario del MAIE Ricky Filosa.
Se la Spedicato,
si è attenuta alla linea del suo partito, come lei stessa sostiene, anche nello
svolgimento delle sue funzioni all’interno del Comites, si potrebbe aggiungere
che lo ha fatto contro gli interessi della comunità che rappresenta?
In questo caso
per ragioni ovvie dovrebbe ora rinunciare alla sua carica di presidente e
consigliere insieme agli altri consiglieri e candidati della piattaforma
Diritti e Solidarietà o Piattaforma MAIE.
Su questo tema
ci ritorneremo anche perché è complesso e pieno di risvolti spiacevoli per chi
ha votato per un’istituzione, il Comites, dalla quale si attendeva un sostegno
nei rapporti con l’ambasciata.