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martedì 22 novembre 2022

Wagner Vulso una delle vittime della malagiustizia locale

 



Condannato a 10 anni per l'omicidio di una persona che non figurava nell'anagrafe, uno dei tanti “no declarados” con nomi e cognomi altisonanti ma ovviamente falsi, del quale, però, si sono fatti avanti dei parenti come parte civile aspirando a un risarcimento. Come abbiano fatto dimostrare il legame di parentela con la vittima resta un mistero, ma da queste parti va bene anche così.

L'intervento della discutibile parte civile è stato fondamentale per la gestione del processo e per la sentenza di condanna.

L’omicidio prevede una pena minima di 20 anni. Al Vulso ne sono stati imposti 10. Anche qui la logica ci abbandona, ma in fondo siamo nel mondo dell'assurdo… Peraltro, l'unico elemento di prova è stato il test della paraffina, ritenuto inaffidabile dappertutto, ma non qui.

Wagner Vulso è ammalato. È affetto da un aneurisma dissecante dell'aorta addominale. È in carcere dal 2014. Riesce difficile capire come sia riuscito a sopravvivere finora. Comunque attualmente potrebbe tornare in libertà. Ha trovato un garante. Gli serve un avvocato. Ci vogliono RD$100.000. L’ambasciata non si è pronunciata al riguardo. Sappiamo che i fondi a sua disposizione sono pochi. Su iniziativa di Vittorio Accolti Gil Vitale è stato sollecitato l’ASSIT, la Fundacion Italiana de Apoyo Solidaridad Socorro che procederà alla raccolta della suddetta somma.

L’ambasciata non ha risposto alla richiesta di informazioni al riguardo rivoltale da Vittorio per questioni di privacy. Dal Comites fanno sapere che per interpellarli bisogna presentare un'istanza perché si tratta di un organo rappresentativo. Va bene dai, vediamo di risolvere il problema con la fondazione ASSIT. Chi fa per sé, fa per tre.