"Il povero mangia
se c'è il ricco che lo fa mangiare. Lavora se c'è l'imprenditore che
investe". Questa è una frase recente di Flavio Briatore. Niente di
particolare, si tratta del pensiero attualmente imperante nel mondo
occidentale. Resta da chiarire chi sono i poveri e chi sono i ricchi. E qui c’è
una grande novità. La frase di Briatore
ricorda la definizione di “useless eaters” (mangiatori inutili) originatasi di
recente e legata alla necessità secondo le élite globaliste di ridurre drasticamente
la popolazione mondiale. Tutto a un tratto coloro che vengono ritenuti poveri
sono considerati zavorra della quale il pianeta, diventato tutto a un tratto
con la scusa del cambiamento climatico una sorta di nave spaziale in pericolo,
deve liberarsi. Per salvare il pianeta ci vorrebbe, quindi, secondo il pensiero
di coloro che controllano la maggioranza dei governi del mondo, in primis l’Italia
e la Repubblica Dominicana, una drastica riduzione demografica.
Questa riduzione
dovrebbe riguardare i “mangiatori inutili” ovvero i poveri e a questa categoria
contrariamente a tanti che trovano degli aspetti positivi nel pensiero di
Briatore apparteniamo tutti tranne i nababbi i cui miliardi non si contano
nemmeno.
Povero e ricco sono
diventati ora due categorie che stanno evolvendo a caste. Il non nababbo ora
non è più sfruttabile, può tranquillamente essere sostituito da macchinari,
robot, tecnologia varia. Non serve più. Con la sua scomparsa quasi totale il
mondo apparterrà a quei pochi che oggi detengono quasi il 100% della ricchezza
mondiale, una percentuale di persone che non raggiunge l’1% della popolazione
mondiale.
E i tempi in cui la
riduzione demografica e la creazione di un mondo con delle caste dove i
cosiddetti poveri, drasticamente ridotti nel numero, saranno gli “intoccabili”, non sono lontani, rientrano
nell’Agenda 20-30.