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mercoledì 12 luglio 2023

È vero che da noi ci sono oltre 50.000 italiani che vivono in pianta stabile, 40.000 dei quali circa non si iscrivono all’AIRE?

 



Questa è sicuramente una leggenda metropolitana che ogni tanto qualcuno racconta qua e là. Soprattutto i due ultimi ambasciatori, quello attuale, Stefano Queirolo Palmas e quello precedente Andrea Canepari. Le origini di questa tesi risalgono ai tempi della chiusura della nostra ambasciata otto anni fa. Si diceva che dai registri immobiliari risultava che il numero dei cittadini italiani risultanti dai titoli di proprietà del Tribunal de Tierras era molto superiore a quello degli iscritti AIRE. Ovviamente la Farnesina non teneva conto di questa argomentazione e anzi se la rideva sotto i baffi (che non aveva) il viceministro agli esteri Mario Giro.

La nostra ambasciata è stata nel frattempo riaperta e l’ambasciatore Andrea Canepari si è afferrato a questa storia dei 50.000 dei quali 40.000 non si iscrivono per esortare gli italiani residenti a iscriversi all’AIRE il che avrebbe consentito di ottenere dalla Farnesina maggiori risorse in termini di fondi e di funzionari e avrebbe alleggerito gli arretrati dei servizi consolari.

In pratica il messaggio era il seguente: è anche colpa di chi non si iscrive all’AIRE se il consolato non funziona come dovrebbe. La stessa “leggenda” è cara anche all’attuale ambasciatore Queirolo Palmas che la ribadisce in ogni intervista che rilascia alla stampa locale. Certo un’ambasciata con 50.000 cittadini che risiedono nella Repubblica Dominicana sarebbe sicuramente una delle più  importanti.

Ora ci sono delle iniziative in corso per promuovere l’iscrizione all’AIRE dei renitenti. Sostiene il capo della cancelleria consolare locale: “l’iscrizione è obbligatoria ma non ci sono sanzioni a carico degli inadempienti.”

Ma siamo sicuri che ci siano decine di migliaia di italiani che secondo quanto prevede la legge dovrebbero iscriversi all’AIRE? Da dove viene questa certezza nell’anno 2023? Senza attendere una risposta a questa domanda, si potrebbe arguire che in qualche modo la certezza c’è perché è impensabile che tanta gente di riguardo affermi cose senza fondamento. E allora teniamo presente che: “I soggetti che non decidono di iscriversi spontaneamente all’AIRE, pur essendo in possesso dei requisiti, possono essere iscritti di ufficio. Questo nel caso in cui gli accertatori comunali, o l’Agenzia delle Entrate si rendano conto del fatto che sussistono le condizioni idonee all’iscrizione.”

Se così stanno le cose dovrebbe essere un gioco da ragazzi iscrivere all’AIRE gli italiani renitenti che sono anche proprietari di immobili nella Rep. Dominicana.

Comunque quella dei tanti che non si iscrivono all’anagrafe degli italiani residenti all’estero nella Rep. Dominicana è senza ombra di dubbio una leggenda metropolitana che aggiunge importanza senza aumentare la mole di lavoro ai diplomatici in carica. Per quel che riguarda il personale in più che si otterrebbe con un maggior numero di funzionari, la domanda che ci si pone è dove intenderebbero sistemarli. Nella sede attuale dell’ambasciata non entra più neanche uno spillo.