La tendenza è quella, la stragrande maggioranza dei consolati opta per la modalità Prenota@mi per fissare gli appuntamenti per l’erogazione dei servizi consolari. Tra gli utenti e cioè i connazionali è diffuso il malcontento a livello globale perché con Prenota@mi tutto si complica. Sicuramente non è la soluzione del problema della carenza del personale di cui si lamentano le sedi diplomatiche. L’abbiamo notato di recente, nell’assemblea del Comites di Santo Domingo del 5 luglio. Qualcuno ha fatto riferimento a forse l’unica eccezione di consolati che fissano gli appuntamenti per e-mail e cioè quelli del Venezuela dove a Caracas il console Nicola Occhipinti ha abbandonato la piattaforma Prenota@mi. Non è una novità, sono almeno due anni che il consolato di Caracas opera attraverso e-mail e consegna i passaporti entro tre giorni, 15 per chi abita nelle località di provincia.
Dalla nostra Cancelleria Consolare veniamo informati che il Venezuela ha 40 funzionari adibiti all'erogazione dei servizi consolari e che da noi ce ne sono solo 4 e con questo si ritiene chiuso l’argomento. La matematica però non è un’opinione e i numeri non vanno presi in considerazione in assoluto. Il Venezuela ha 150.000 iscritti AIRE e noi ne abbiamo 13.000. E’ giusto quindi che il personale adibito alle pratiche consolari sia 10 volte superiore anche se a noi risulta che i consolati di Caracas e Maracaibo, gli unici due che si trovano in Venezuela, hanno un organico totale di 30 impiegati. Il Venezuela emette oltre 12.200 passaporti in un anno e nel 2022 Santo Domingo ne ha emessi 964. In base alle proporzioni, per essere alla pari del Venezuela, Santo Domingo dovrebbe emettere con 4 dipendenti oltre 1600 passaporti e invece ne ha emessi solo 964.
Se nel 2021 la
nostra cancelleria consolare ha emesso 1445 passaporti e nel 2022 soltanto 964
si deve arguire che c’è qualcosa che non va.