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mercoledì 19 luglio 2023

Il deputato Andrea Di Giuseppe scopre un vaso di Pandora, visti e corruzione di funzionari del MAECI

 



Qualche giorno fa, l’on. Andrea Di Giuseppe (FdI) eletto nella nostra ripartizione ha ricevuto il Premio Legalità nella quarta edizione dell’evento “Piazza Italia” organizzato dal suo partito, al quale era presente anche il ministro degli Interni Matteo Piantedosi.

Andrea Di Giusepe, secondo quanto riferito da chi conduceva l’evento, “ha dimostrato di incarnare i valori di questa Piazza sulla legalità e sulla trasparenza. Quindi siamo onorati di consegnargli questo premio come Piazza Italia. Siamo onorati di poterlo fare alla presenza del ministro Piantedosi.”

Al riguardo l’onorevole Di Giuseppe ha esposto quanto segue: “Cinque mesi fa sono stato avvicinato da personaggi che hanno tentato di corrompermi per sostanzialmente poter far pressione sulle nostre unità consolari e ambasciate, soprattutto del sud del mondo per poter vendere con più facilità i visti di ingresso turistici e di lavoro. Questa storia, ripeto, sono cinque mesi che dura e probabilmente durerà ancora per molto. L’ipocrisia sapete qual è? È quella che i cittadini sanno parzialmente. Voi dovete sapere che i numeri che vediamo in televisione dell’immigrazione sulle barche, gli scafisti, sfruttatori di esseri umani e quant’altro, sono minimali rispetto a quelli che arrivano con l’aereo. Sapete qual è la cosa più brutta, infamante? È che gli scafisti in questo caso sono degli italiani cioè sono dei funzionari di alcune nostre ambasciate e consolati. Allora. ministro, la legge è uguale per tutti. Secondo me i reati devono essere puniti in maniera differente, cioè devono essere puniti al doppio. Chi è servitore dello stato deve avere il doppio della pena perché questo è infamante, è alto tradimento.”

Andrea Di Giuseppe ha aperto un vaso di Pandora. Diversi funzionari del MAECI si prestano alla corruzione nelle erogazioni dei visti e chiede per loro il raddoppio della pena prevista dalla legge. Se questo è vero per i visti con ogni probabilità è vero anche per altri servizi, in particolare passaporti e acquisizione della cittadinanza. A questo riguardo il sistema Prenotami, con le sue maglie larghe, a occhio e croce si presterebbe benissimo a business vari. Del resto il sito web del Consolato di Caracas riporta quanto segue: “l’attuale gestione ha definitivamente stroncato l’annoso fenomeno della vendita di appuntamenti.  L’offerta di servizi consolari soddisfa pienamente ed immediatamente l’intera domanda in ogni settore.”

Il sistema Prenotami non serve a ottimizzare l’erogazione dei servizi evidentemente e allora a cosa serve? E perché nessuno degli attori del settore ne parla? La risposta forse alla romanesca potrebbe essere che se tutto funziona alla perfezione, non ci sono tempi lunghi di attesa ecc. “nun c’è trippa per gatti”. Lascio all’immaginazione del lettore chi fa qui la parte del gatto…