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giovedì 27 luglio 2023

Aspetti di un’eventuale convenzione contro la doppia imposizione tra l’Italia e la Repubblica Dominicana

 



L'Italia assoggetta a imposta tutti i redditi prodotti nel suo territorio a prescindere dalla residenza di chi li produce e tutti i redditi prodotti anche all'estero dai residenti nel suo territorio. Si tratta di una “tassazione su base mondiale”.

Ne consegue che le imprese italiane che operano nella Repubblica Dominicana e che hanno la loro sede in Italia sono assoggettate al fisco italiano e quindi i redditi ivi prodotti devono essere riportati nella dichiarazione fiscale italiana e regolarmente tassati. Anche i redditi immobiliari: chi possiede un immobile nella Repubblica Dominicana e continua a essere residente in Italia è tenuto a dichiararlo nella sua dichiarazione dei redditi e a pagare le imposte secondo le stime effettuate dalle autorità fiscali italiane. Anche un artista, ad esempio un cantante, deve riportare nella sua dichiarazione italiana il compenso ricevuto per la sua prestazione nella Repubblica Dominicana.

I redditi da pensione vengono soggetti a tassazione in Italia a prescindere dalla residenza del percettore.

La situazione è diversa per la Repubblica Dominicana. Vengono assoggettati a imposta i redditi prodotti nel suo territorio senza che abbia importanza il luogo di residenza di chi li produce. E fin qui non cambia niente rispetto all’Italia.

I redditi prodotti all’estero dai residenti nel suo territorio, invece, con l’eccezione dei redditi di natura finanziaria, non vengono assoggettati a tassazione. Si parla in questo caso di “tassazione su base territoriale”. Un artista quindi che si presenta in Italia non è tenuto a dichiarare nella Repubblica Dominicana il reddito prodotto. I redditi da pensione vengono poi espressamente esclusi dalla tassazione.

Per quanto precede sussiste doppia tassazione solo per le imprese italiane e per le persone fisiche, residenti in Italia, che producono reddito nel territorio della Repubblica Dominicana e questa non sussiste invece né per i pensionati né per le imprese e persone fisiche dominicane che producono reddito in Italia.

Ne consegue che un’eventuale convenzione contro le doppie imposizioni non potrebbe mai includere i redditi da pensione, in quanto esenti nella Repubblica Dominicana.

La Repubblica Dominicana avendo un criterio fiscale su base territoriale e non mondiale non ha interesse a prendere l’iniziativa per evitare le doppie imposizioni. E questo è il motivo per cui esistono soltanto due convenzioni in essere che la riguardano (Spagna e Canada). Invece l’Italia ha una rete molto larga di convenzioni bilaterali.

Questo non significa che non sia possibile la stipula di un accordo di questo genere tra i due Paesi. L’iniziativa dovrebbe comunque partire dal Ministero degli Affari Esteri.

È chiaro che l’Italia dal punto di vista fiscale è avvantaggiata dalla mancata esistenza di un accordo contro la doppia imposizione con la Repubblica Dominicana e non ha interesse a promuoverne una stipula.

Le imprese italiane che operano in pianta stabile nella Repubblica Dominicana dovrebbero farsi avanti per chiederla.

Da questo eventuale accordo verrebbero comunque escluse le pensioni che continuerebbero a essere tassate in Italia perché esenti nella Repubblica Dominicana.