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sabato 30 dicembre 2023

La doppia cittadinanza di Michael Saba



Recentemente un italiano è salito alla ribalta della cronaca nera dominicana per un atroce omicidio, tipo quelli che si vedono solo nei film horror. Il trentenne Michael Saba è stato arrestato e la vicenda occupa tuttora dopo una settimana le prime pagine dei giornali. Lo chiamano “El italiano”, sembra che sia diventato il suo alias, e poi aggiungono per precisione l’italo-colombiano. Evidentemente il giovane omicida ha la doppia cittadinanza. È nato in Colombia ed è discendente di italiani. Saba è un tipico cognome sardo, molto diffuso sull'isola, ma è presente anche nel continente con ceppi autonomi. Quel che è certo è che il giovane ha fatto ingresso nella Repubblica Dominicana con un passaporto italiano e, da quel che mi riferiscono persone ben informate, le autorità locali hanno notificato la vicenda alla nostra ambasciata. Non importa quante cittadinanze un viaggiatore abbia, ai fini delle formalità burocratiche vale solo quella con cui si è fatto ingresso nel Paese. Tra i reclusi di Najayo Hombres ci sarà, quindi, un italiano in più e sembra proprio che non solo per l’anno di carcere preventivo che gli è stato imposto ma per almeno 30 o 40 anni visto che le prove contro di lui sono schiaccianti.

Al processo per l’atroce omicidio ora se ne aggiunge un’altro, con udienza fissata per il prossimo  mese di febbraio, per maltrattamenti contro l’ex partner. Piove sul bagnato! Di positivo ,se vogliamo, c’è che il connazionale sembra avere una grande disponibilità di denaro e che quindi potrà ricorrere a ottimi avvocati per la difesa dell’indifendibile… Il suo legale, infatti, ha già contestato il modo in cui sono state rilevate le prove contro il suo assistito e sembra che si stia impegnando a fondo per ottenere la pena più mite possibile per il giovane connazionale.

Di certo, secondo gli elementi di cui si è a conoscenza, la vittima ha riferito prima di essere uccisa che il Saba era strafatto dalla droga. Il fatto che non fosse capace di intendere e di volere quando ha commesso l’omicidio può rappresentare un’attenuante.