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domenica 31 dicembre 2023

L'importanza del sancocho nel nuovo anno

 



Se il maiale alla griglia era il re della vigilia di Natale, nel cenone di Capodanno regna il sancocho, famoso piatto del ricettario dominicano che ha nella notte del 31, e anche il primo giorno dell’anno, tutto ciò che serve d per goderselo al massimo: temperatura ambientale gradevole, bevande alcoliche e tanti familiari e amici con cui condividerlo.

Anche se molte famiglie preferiscono ripetere la cena della vigilia di Natale con alcune variazioni e altri scelgono di cenare in ristoranti e circoli sociali, la verità è che in diversi ambiti sociali, il sancocho  viene preferito come pietanza principale.

Il dominicano è sempre pronto a degustare un succulento sancocho, il piatto più rappresentativo della gastronomia dominicana, che concentra in una pentola profonda o calderone la storia delle sue origini, attraverso la fusione dei contributi taino, spagnoli e africani che danzano in quel miscuglio.

È un piatto di delizia dei sensi e di festa, ecco perché l'ultimo giorno dell'anno in molte case, attività commerciali e in ogni angolo dei quartieri ci si abbandona presto al rito che prevede la preparazione del sostanzioso minestrone.

Il sancocho dominicano ha una versione di lusso: il “Sancocho de Siete Carnes”, in cui sette diversi tipi di carne di maiale, manzo, pollo e capra, vengono mescolati con erbe, verdure, spezie e platani per produrre un minestrone, ricco, denso e carnoso. La versione più semplice può avere solo manzo e pollo.

Il Sancocho viene solitamente servito con riso bianco, qualche fetta di avocado e una tipica salsa piccante chiamata arancia acida.

Gli ingredienti variano da casa a casa e da un cuoco all'altro, ma nel sancocho non dovrebbe mai esserci né pasta né salsa di pomodoro.