Turista
a) Formulario
compilato e sottoscritto
b) Passaporto
con vigenza minima de sei (6) mesi a partire dalla proroga.
c) 2 fotocopie
della pagina del passaporto con il ritratto dove si trovano i dati personali.
d) 2 fotocopie
del timbro con l'ultima entrata nel Paese.
e) Certificato
medico rilasciato da un medico autorizzato con exequatur.
f) Pagamento
dei diritto previsti.
Questi sono
gli articoli che regolano il soggiorno dei turisti nella Repubblica Dominicana:
l'articolo 40 della legge 285-04 e l'articolo 81 del regolamento 631-11 di attuazione di
tale legge.
L'articolo
40 si rifà alla definizione di turista di cui all'articolo 36 e cioè: stranieri
ammessi come non residenti con termini di permanenza massimi di 60 giorni prorogabili,
che entrano nel paese con scopi ricreativi, di svago e di riposo e che
dispongono a tal fine di risorse sufficienti.
Per i
dettagli sulla proroga bisogna esaminare l'articolo 83 del regolamento 631-11
di attuazione di detta legge
Articolo 83. Ai fini dell'attuazione dell’articolo 41
della legge 285-04, la DGM riceverà e valuterà tutte le richieste di proroga di permanenza fatte
dal cittadino straniero, attenendosi ai parametri stabiliti nel presente
regolamento.
Paragrafo 1. Lo straniero ammesso come non residente
che manifesta l’interesse di prorogare il termine di permanenza deve inoltrare
la sua richiesta motivata presso la DGM. In nessun caso potrà esserci una
seconda proroga.
Paragrafo 2. La richiesta di proroga deve essere
accompagnata dai seguenti documenti:
per i turisti: formulario di richiesta compilato,
passaporto con vigenza minima di sei mesi a partire dalla data della proroga,
biglietto aereo o marittimo di ritorno, un indirizzo nella Repubblica
Dominicana, certificato medico rilasciato da un medico autorizzato munito di
exequatur, prova di solvenza economica, il pagamento dei diritti previsti. Potrà
essere concessa solo una proroga di permanenza di al massimo 60 giorni. Nel
caso in cui la richiesta venisse rifiutata si procederà in conformità con
quanto previsto dalla legge e dal presente regolamento. Vengono eccettuati da
queste disposizioni i figli di dominicani nati all’estero.
Rispetto
all'elenco di cui sopra il regolamento prevede alcuni requisiti in più:
biglietto aereo o marittimo di ritorno e prova di solvenza economica. Comunque
negli uffici di Migración mi hanno riferito che il pagamento della tassa di
soggiorno dovuta è possibile presso i suoi sportelli dietro presentazione del
biglietto aereo o marittimo.
Infine
l'articolo 56 stabilisce che: "In
mancanza dell'osservanza dei termini di permanenza autorizzati, lo straniero
sarà considerato illegale e soggetto a deportazione in conformità con quanto
stabilito dalla presente legge".
Queste
disposizioni esistono da anni. Ora si sono decisi ad attuarle. È successo
praticamente lo stesso con la necessità di munirsi di visto di ingresso a scopo
di residenza presso il consolato competente del luogo di residenza estero del
richiedente. Prima non occorreva viaggiare, questo visto lo rilasciava la
Cancelleria sulla base di tutta una serie di documenti provenienti dal paese di
origine, autenticati e legalizzati presso le autorità consolari del posto. Oggi
si deve rientrare in patria. Una mera formalità che forse anche allo Stato
Dominicano non conviene, ma mica si fanno sempre le cose che convengono? E la
soddisfazione di rompere le scatole allo straniero d'oltremare dove la
mettiamo?