Eppure in questo paese l'impunità regna
sovrana a tutti i livelli e ne sappiamo qualcosa anche noi italiani qui
residenti che abbiamo seguito gli ultimi decessi per cause non naturali di nostri
connazionali. Ci sono stati sicuramente almeno due omicidi e gli assassini sono
a piede libero. Le indagini si sono insabbiate con delle giustificazioni
ridicole. E questa non è impunità?
I rapinatori scorrazzano per le strade a
bordo dei loro ciclomotori, seminando morte nei centri urbani e a questa
situazione non si riesce o non si vuole porre rimedio. Quella del ladro poi è
sicuramente una professione, perché una volta arrestato dopo qualche giorno
torna misteriosamente a piede libero e può continuare indisturbato a
esercitarla.
Anche questa è impunità, ma per queste cose
la gente non esce da casa per fare massivi cortei. Manca anche ogni interesse a
promuoverli da parte delle ONG che immancabilmente sono sempre dietro le quinte
in queste manifestazioni. L'obiettivo non è infatti porre fine all'impunità, ma
destabilizzare il governo dominicano. Con questo non voglio giustificare la
corruzione.
Si fa finta di non sapere che la tangente non
è solo una questione che riguarda i politici e il governo. In realtà fa parte
della mentalità inveterata del latinoamericano e ce la troviamo ogni giorno a
tutti i livelli senza che ciò provochi alcuna indignazione. Si tratta di una
cosa abbastanza naturale. C'è addirittura nella Repubblica Dominicana una
figura, quella del "buscon", che ne è la diretta emanazione.
La corruzione del resto è fortemente legata
al sistema democratico ideato dagli enciclopedisti francesi verso la metà del
'700 e adottato poco dopo dagli Stati Uniti, paese nel quale la corruzione intesa
come tangente ai politici è stata a tutti gli effetti istituzionalizzata. Il Congresso
è di fatto un mercato dove i lobbisti sono di casa e dove si possono comprare
tante cose, legislazione sempre, ma anche manovre dei servizi segreti orientate
a questioni di strategia commerciale internazionale. Il Brasile con Odebrecht e
i Tucanos aveva dato non poco fastidio alla concorrenza statunitense. Ecco ora tutto
sistemato o in via di sistemazione con un ex presidente brasiliano condannato a
9 anni di galera. Del resto è sempre attuale la dottrina di Monroe: America agli
Americani, intesi per tali logicamente gli statunitensi, non per niente
americano e statunitense sono sinonimi. Chi vuole appaltare lavori deve avere
un occhio di riguardo nei confronti delle ditte "americane".
La persecuzione della corruzione è diventata
uno strumento efficacissimo nelle mani degli Americani, attraverso il quale
hanno raggiunto importantissimi risultati a livello mondiale. In Ucraina ad
esempio è stato rovesciato sempre con le solite manifestazioni un governo da
poco eletto democraticamente: una cosa che ha tutta l'aria di poter capitare
anche nella Repubblica Dominicana.
Chi partecipa ai cortei non sospetta
minimamente di essere strumentalizzato. Il corrotto per antonomasia che c'è
dietro le quinte delle marce non farà certo scomparire la corruzione, anzi
questa prospererà ancora di più, ma a trarne profitto saranno ovviamente altri
più remissivi e ossequiosi governanti nei confronti della grande potenza
americana. Non si prospetta un miglioramento futuro, ma una ricaduta: da noi si
dice che si finirà cadendo "dalla padella alla brace".