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sabato 1 luglio 2017

Non ci sono state sopravvalutazioni nei prezzi della Centrale Termoelettrica di Punta Catalina. Gli italiani coinvolti hanno agito onestamente. Questo è un motivo di grande soddisfazione per la nostra comunità





Il vice presidente della corporazione di imprese elettriche statali Rubén Jiménez Bichar è convinto che i cittadini dominicani debbano ritenersi soddisfatti della Centrale Termoelettrica di Punta Catalina per il suo significato e per come sono stati stipulati i relativi contratti di appalto. È di pochi giorni fa, infatti, la pubblicazione del rapporto della commissione appositamente creata mediante decreto del governo che si è espressa sull'appalto e sull'aggiudicazione dello stesso. Secondo il menzionato funzionario si è voluto confondere i cittadini con informazioni su costi e prezzi non veritieri.
Gli studi tecnici degli esperti internazionali ritengono assolutamente tutto in regola: il prezzo finale pattuito per la Centrale Termoelettrica di Punta Catalina è ritenuto buono e addirittura inferiore ad altri prezzi per opere simili. Niente sopravvalutazioni allora!
La società FTI Consulting nel suo rapporto finale ha ribadito che la procedura dello svolgimento della gara di appalto è stata condotta con trasparenza e nel rispetto della legislazione dominicana.
C'è da aggiungere che il governo ha fatto un grande sforzo per continuare l'opera che consentirà un risparmio annuale di USD 450 milioni. La costruzione, infatti, di Punta Catalina non è mai stata interrotta e il suo livello attualmente è al 78%. La parte ingegneristica dell'opera è già al 96% e le apparecchiature principali del generatore, al 98%. Non esiste in tutta l'America Latina un generatore che possa reggere il confronto con la centrale termoelettrica in costruzione. Si produrrà energia per il sistema elettrico interconnesso a prezzi sostenibili. L'obiettivo è un servizio ininterrotto di 24 ore per lo sviluppo del paese.
La prima unità dell'opera sarà pronta a giugno o luglio del 2018 e la seconda, nel mese di dicembre dello stesso anno. La centrale si trova nel distretto comunale di Catalina, provincia di Banì. Alla base dell'opera c'è l'urgenza di sviluppare 600 MW per soddisfare l'attuale crescente domanda di generazione elettrica.
La centrale termoelettrica è composta da due unità di 337,4 MW e ognuna produrrà energia con la combustione pulita di carbone polverizzato. Il 40% dell'energia prodotta nel mondo si serve di questo minerale.
Se i dominicani devono sentirsi fieri dell'opera e di come questa è stata gestita a livello di aggiudicazione dell'appalto, tanto più lo dovremmo essere noi italiani qui residenti perché questa coinvolge direttamente e in modo non indifferente anche la nostra comunità. Fa piacere sapere che i nostri connazionali nella direzione delle loro imprese non si lascino indurre in condotte illecite e alla lunga non sostenibili.
Ricordo che per USD 690 milioni l'opera è a carico della società Tecnimont SpA e che nel progetto in generale rientra anche la famiglia Vicini proprietaria dei terreni sui quali l'opera viene costruita.