Il vice presidente della
corporazione di imprese elettriche statali Rubén Jiménez Bichar è convinto che
i cittadini dominicani debbano ritenersi soddisfatti della Centrale Termoelettrica
di Punta Catalina per il suo significato e per come sono stati stipulati i
relativi contratti di appalto. È di pochi giorni fa, infatti, la pubblicazione
del rapporto della commissione appositamente creata mediante decreto del
governo che si è espressa sull'appalto e sull'aggiudicazione dello stesso.
Secondo il menzionato funzionario si è voluto confondere i cittadini con
informazioni su costi e prezzi non veritieri.
Gli studi tecnici degli esperti
internazionali ritengono assolutamente tutto in regola: il prezzo finale pattuito
per la Centrale Termoelettrica di Punta Catalina è ritenuto buono e addirittura
inferiore ad altri prezzi per opere simili. Niente sopravvalutazioni allora!
La società FTI Consulting nel suo
rapporto finale ha ribadito che la procedura dello svolgimento della gara di appalto
è stata condotta con trasparenza e nel rispetto della legislazione dominicana.
C'è da aggiungere che il governo
ha fatto un grande sforzo per continuare l'opera che consentirà un risparmio
annuale di USD 450 milioni. La costruzione, infatti, di Punta Catalina non è
mai stata interrotta e il suo livello attualmente è al 78%. La parte
ingegneristica dell'opera è già al 96% e le apparecchiature principali del
generatore, al 98%. Non esiste in tutta l'America Latina un generatore che
possa reggere il confronto con la centrale termoelettrica in costruzione. Si
produrrà energia per il sistema elettrico interconnesso a prezzi sostenibili.
L'obiettivo è un servizio ininterrotto di 24 ore per lo sviluppo del paese.
La prima unità dell'opera sarà
pronta a giugno o luglio del 2018 e la seconda, nel mese di dicembre dello
stesso anno. La centrale si trova nel distretto comunale di Catalina, provincia
di Banì. Alla base dell'opera c'è l'urgenza di sviluppare 600 MW per soddisfare
l'attuale crescente domanda di generazione elettrica.
La centrale termoelettrica è
composta da due unità di 337,4 MW e ognuna produrrà energia con la combustione
pulita di carbone polverizzato. Il 40% dell'energia prodotta nel mondo si serve
di questo minerale.
Se i dominicani devono sentirsi fieri dell'opera e
di come questa è stata gestita a livello di aggiudicazione dell'appalto, tanto
più lo dovremmo essere noi italiani qui residenti perché questa coinvolge
direttamente e in modo non indifferente anche la nostra comunità. Fa piacere
sapere che i nostri connazionali nella direzione delle loro imprese non si
lascino indurre in condotte illecite e alla lunga non sostenibili.
Ricordo che per USD 690 milioni l'opera è a carico
della società Tecnimont SpA e che nel progetto in generale rientra anche la
famiglia Vicini proprietaria dei terreni sui quali l'opera viene costruita.