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sabato 15 luglio 2017

La legge che regola la divisione patrimoniale (acción en partición) a seguito di divorzio è molto diversa da quella italiana. Bisogna tenerne conto per non trovarsi con sorprese.




Vengono fatte delle domande alle quali l'avvocato Carlos Eduardo Tavárez Guerrero risponde in un suo spazio sul giornale El Día:
Domanda: "Da quattro anni che sono divorziato. Sono andato via da casa e ho lasciato tutto. Avevamo un conto corrente in comune nelle banche, opere d’arte, veicoli propri, una casa nella città e un locale commerciale che è stato affittato e di cui lei riceve l’affitto. Quei beni li abbiamo acquistati all’interno del matrimonio. Cosa posso fare per recuperare il mio 50%?"
Risposta: "Gentile lettore, la prima cosa che dobbiamo precisare è che Lei disponeva di un termine di due anni per esercitare l’azione divisoria dopo la pubblicazione della sentenza di divorzio. Se Lei non lo ha fatto, in questo senso il suo diritto a richiedere la divisione (acción en partición) attraverso i tribunali civili di tutti i beni non potrà più essere esercitato. Questa azione è prescritta da questo punto di vista. Ora la legge ha previsto come soluzione per questi casi in cui non è stata presentata alcuna azione divisoria che ogni coniuge conservi ciò che ha in suo possesso."
Domanda: "Allora ho perso tutto?
Risposta: "Nel suo caso no perché Lei ha acquistato i mobili all’interno della comunione legale. Ciò che Lei deve fare è rivolgersi al tribunale competente perché si occupi della divisione in quanto prevale il principio che ogni diritto registrato in conformità con la legge '108-05 de Registro Inmobiliaria' è imprescrittibile e gode della protezione e garanzia assoluta dello Stato».
Ciò premesso lei ha la possibilità di ottenere il 50% di tutti i beni immobili non importa il tempo trascorso.

Carlos Eduardo Tavárez Guerrero
consultealjurista@gmail.com