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mercoledì 5 luglio 2017

Le pseudo residenze per stranieri nella Repubblica Dominicana, costose ed effimere. Esiste un problema di reciprocità che deve essere affrontato





Le rimesse sono per lo stato dominicano una voce di entrata non indifferente e vanno a rimpinguare immancabilmente anno dopo anno le riserve del Banco Central. Di fatto sono tanti i dominicani che vivono all'estero e che contribuiscono al mantenimento delle loro famiglie rimaste in patria. Per contro sono tanti anche gli stranieri che vivono nella Repubblica Dominicana. La legislazione locale dovrebbe avere per questi un trattamento simile a quello che i conterranei della diaspora trovano nei diversi Paesi nei quali emigrano. Invece non è così.
La Repubblica Dominicana non prevede una residenza vera e propria per gli stranieri. Si tratta di pseudo residenze che non garantiscono mai uno status giuridico stabile.
Con l'avvento di Danilo Medina alla presidenza e la prevalenza all'interno del partito di governo della fazione più radicale, la situazione è peggiorata sia relativamente alle procedure che ai costi per ottenere queste effimere legittimazioni al soggiorno.
L'accesso alla residenza legale è economicamente comunque al di fuori della portata degli stranieri più numerosi e cioè gli haitiani.
C'è chi pensa che queste concessioni a denti stretti e mai complete delle residenze agli stranieri siano dovute al problema della graduale invasione haitiana. Può darsi invece che all'origine di tutto ci sia la mentalità profondamente xenofoba dell'isolano: tutto ciò che viene da oltremare non può che essere nocivo.
Residenza provvisoria o "permanente", turista con carta di turismo aggiornata e quindi con pagamento anticipato del periodo di soggiorno che viene poi rinnovato periodicamente oppure con carta turistica scaduta e da aggiornare all'uscita dal Paese, clandestino senza documenti, in ogni caso non c'è tanta differenza fra uno status e l'altro.
Lo status dello straniero è sempre appeso a un filo. Per mandarlo via, e non importa quanto abbia investito sul posto e a che titolo vi risieda, basta un non nulla: una decisione discrezionale alla portata di un funzionario non importante. Gli esempi al riguardo sono all'ordine del giorno.
Ogni Paese non può sempre legiferare come vuole. Ci sono limiti talvolta segnati da questioni di reciprocità. L'Italia riserva ai dominicani lo stesso trattamento? E allora abbiamo anche noi qualcosa da chiedere alla nostra rappresentanza diplomatica che ha da poco riaperto le porte. 
Proprio ieri ho rinnovato il mio permesso di residenza "permanente" per altri quattro anni, costo complessivo con rinnovo di "cédula" 16.000 pesos, tra una cosa e l'altra 350 euro. Tra quattro anni, tutto da rifare… E devo ritenermi fortunato perché dopo quasi 20 anni di residenza "permanente" mi sono state risparmiate le visite mediche, altri 100 euro.
Al confronto penso che i 100 euro che costa il passaporto italiano per 10 anni e i 300 euro richiesti per il riconoscimento della cittadinanza italiana siano niente.