Capita
sempre più spesso che dei connazionali vengano fermati per la strada a bordo
delle loro autovetture e si contesti loro la guida con patente non valida se
sono stati superati i 30 giorni dall'arrivo come turisti o che in caso di
sinistro, vista l'irregolarità dello status migratorio, la società di
assicurazione rifiuti la copertura del danno. Una situazione che si aggrava in
prospettiva se si tiene conto che è imminente l'entrata in vigore del nuovo
codice della strada.
La
legislazione prevedeva all'origine, nel 2004, 60 giorni di permanenza per i
turisti, dal 2011 questa è stata ridotta a 30 giorni senza una reale
possibilità di proroga.
Si nota un
progressivo peggioramento della posizione degli immigrati non in regola.
Non si
tratta di sviste del legislatore. Tanti connazionali giustificano la severità
di queste leggi, sostenendo che il loro obiettivo sono gli haitiani. Invece, come
si sa, c'è una pressione internazionale che protegge gli haitiani. Quindi la
legge con tutte le sue disposizioni persecutorie nei confronti del turista non
inquadrato nell'"all inclusive" e del residente irregolare è rivolta proprio
a tutti gli stranieri.
L'attuale
legislazione è stata approvata a cavallo dei governi dei due maggiori partiti
nazionali: il PRD e il PLD. Probabilmente l'iniziativa della legge e la
redazione della stessa è avvenuta a tavolino al di fuori delle aule del
parlamento e sicuramente un ruolo primario nella formazione della stessa lo ha
avuto l'industria turistica. Ma questa legge è contraria al turismo, potrebbe
arguire qualcuno.
Esiste un
solo tipo di turismo rilevante ai fini del PIL ed è il turismo "all
inclusive". Attualmente arrivano nel Paese oltre 7.000.000 di turisti ogni
anno e per il 2022 ne sono previsti 10.000.000 secondo dichiarazioni dell'oriundo
Frank Ranieri presidente del Punta Cana Group e la destinazione della stragrande
maggioranza di loro sono i resort delle famosissime spiagge locali. Soggiornano
al massimo due settimana nel Paese. Quello è il turismo che viene promosso. Gli
stranieri arrivano, entrano negli hotel dove rimangono per tutto il tempo
tranne qualche escursione. Non c'è alcun pericolo per loro e alla fine sono tutti
felici e contenti. Una loro permanenza più a lungo nel Paese non sarebbe
gradita, lo si capisce dal tenore della legge.
In effetti sono
le persone che entrano nel territorio nazionale come turisti e che vi rimangono
come irregolari all'origine dei luoghi comuni negativi legati ad esempio e
soprattutto agli italiani che vivono nella Repubblica Dominicana.
Se dopo
trenta giorni i turisti se ne tornassero in patria e gli italiani residenti
fossero tutti in regola con il loro status migratorio, chi potrebbe dire che
questo paese caraibico brulica di mafiosi, trafficanti, truffatori, pedofili, falliti,
avventurieri e chi più ne ha più ne metta? (Vedi Fanpage e altri giornali,
nonché teorie varie sui presunti motivi della chiusura della nostra
ambasciata).
C'è da dire
infine che la regolarizzazione è per molti a portata di mano. Tanti, infatti,
avrebbero diritto a optare per la riunione familiare. Chi è sposato con una
dominicana o ha figli riconosciuti nel Paese peraltro non può essere nemmeno deportato.
Circostanza questa comunque attualmente poco probabile, ma che non sarebbe
l'ipotesi peggiore… L'invalidità della patente di guida e la mancata copertura
dell'assicurazione possono in caso di sinistro avere rilevanza penale.