Rimuovere la
simbologia patria è stata sempre una misura che gli invasori hanno adottato per
consolidare nel tempo la loro conquista. È un po' come assicurarsi che il
nemico sconfitto sia morto e sepolto.
Ad esempio
quando Napoleone, una volta distrutta ogni resistenza della Repubblica di
Venezia, durante tutto il tempo dell’occupazione e prima di cedere quello che
rimaneva della repubblica marinara all’Austria fece un meticoloso lavoro di
pulizia della simbologia patria veneziana. In particolare vennero rimossi uno
per uno tutti i leoni di San Marco che si trovavano nel territorio conquistato per cui questo fu ceduto
agli austriaci "pulito" da ogni rimembranza storica. I veneti non dovevano
ricordare di essere appartenuti per molti secoli a una nazione gloriosa.
La stessa
cosa successe dopo l'annessione del Regno delle Due Sicilie al Regno di
Sardegna. Per di più in quell'occasione si paralizzò ogni attività economica
per cui gli ex-duo siciliani furono costretti a emigrare a decine di milioni.
Non potevano nella miseria e repressione in cui furono ridotti ricordare il
benessere passato. Anche se la resistenza perdurò a lungo in ciò che si ricorda
falsamente come "banditismo".
Alla fine
della seconda guerra mondiale non successe diversamente. Venne rimosso tutto
quanto avesse attinenza con la simbologia italiana che si era diffusa durante
il ventennio fascista. Simbologia legata all'impero romano del quale gli
italiani si considerano eredi. Anche il riferimento alla patria, finita la
guerra, diventò tabù e chi parlava di bandiera, di inno e di patria veniva
considerato un filofascista.
Cos'è che
rende il fascismo il male assoluto? I risultati a livello economico e sociale
raggiunti nel periodo in cui fu al potere? Oppure il regime totalitario, la mancanza
di elezioni democratiche? O la crudelta del sistema autoritario? Con il senno
di poi penso proprio che per crudeltà e spietatezza il fascismo stia a regimi
come quello di Obama-Clinton e di Bush come le suore Orsoline stanno a Jack lo
Squartatore…
La dittatura
non va sicuramente mai bene come del resto nemmeno la democrazia. Questa è nata
per far governare la borghesia, una classe sociale che punta sempre
all'affermazione economica propria e che è poco propensa all'altruismo. La
differenza tra totalitarismo e democrazia la si intravede facilmente nelle
parole dell'ex-presidente dominicano Leonel Fernandez che promise progresso
nell'ambito di un sistema democratico. Voleva praticamente dire che in un
sistema totalitario il progresso sarebbe stato più facile da raggiungere.
E allora a
cos'è dovuta questa determinazione di far scomparire ad ogni costo ogni simbologia
fascista? Al razzismo? Beh allora è meglio che ci mettiamo tutti a ridere.
Quale razzismo? Negli anni 60', negli Stati Uniti i negri erano ancora
discriminati. Le leggi razziali? Beh ci sarebbe da parlare a lungo e chi accusa
dovrebbe anche guardare la trave nel suo occhio.
No, il problema
del fascismo è legato sì ai risultati raggiunti, ma non perché questi siano
stati negativi. Anzi. Il fascismo viene stigmatizzato perché raggiunge il
benessere dei cittadini, nazionalizzando le banche, emettendo moneta
direttamente, combattendo le massonerie, servendosi del volano delle opere
pubbliche per lo sviluppo dell'economia, avendo un occhio di riguardo per lo
sviluppo demografico della nazione, promuovendo l'attività industriale e
agricola nazionale e l'occupazione lavorativa.
Ecco che dopo tanti anni di repressione, la fiamma del fascismo riprende a divampare
attraverso le reti sociali. E chi l'avrebbe mai detto?
E allora cosa
si deve fare? Ci ha pensato Emanuele Fiano giustamente. Bisogna inserire nel codice
penale un articolo che preveda una condanna di due o tre anni per chiunque
brandisca un qualche cimelio che ricordi il ventennio o che faccia il saluto
romano o che in qualche altro modo si renda colpevole di apologia
del fascismo.
Forse così,
una volta per tutte scomparirà dalla faccia della terra lo spettro di questo
sistema ormai non più totalitario, ma pur sempre nemico giurato delle banche e
delle massonerie, attuali padroni e signori del mondo.