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mercoledì 31 gennaio 2018

Campagna elettorale o sagra delle false promesse? La detassazione delle pensioni provenienti dall’Italia: un obiettivo impossibile nella Repubblica Dominicana


Siamo in dirittura d’arrivo. Le elezioni soprattutto per gli italiani residenti all’estero sono a pochissimi giorni di distanza. Domani inizia febbraio e prima della fine del mese le nostre schede elettorali dovranno essere consegnate. La campagna imperversa nella ripartizione alla quale apparteniamo dell’America settentrionale e centrale. Sono scesi in campo i principali partiti e l’impressione nel web è di essere in presenza di uno spettacolo pirotecnico sui generis: un’esplosione di colori, slogan, fotografie, sorrisi. I professionisti della politica sono all’opera, alla ricerca del voto degli elettori. E in un mondo in cui lo spettacolo è di per sé una modalità di comunicazione, non sorprenderebbe che chi vota lo facesse senza pensare al proprio interesse, ma lasciandosi guidare dalle apparenze.
C’È POI CHI ASTUTAMENTE FA PROMESSE DI CAMPAGNA CHE NON POTRÀ MANTENERE. E mi riferisco al problema molto sentito dai pensionati residenti nella Repubblica Dominicana della percezione delle loro pensioni dall’Italia al netto delle imposte. In molti paesi questo non avviene. Il reddito da pensione viene erogato al lordo e viene poi dichiarato come tale e tassato nel paese di residenza che ovviamente ha una pressione fiscale inferiore a quella italiana, altrimenti si cadrebbe come si suol dire dalla padella nella brace.
Una deputata uscente del New England che si sta ricandidando ha presentato l’anno scorso la seguente interpellanza parlamentare: “Chiarimenti in merito al mancato avvio di negoziati con la Repubblica Dominicana per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito”
A questa interrogazione ha risposto il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando. Dalla risposta si evince:
che non ci sono preclusioni da parte dell’Italia a un trattato contro le doppie imposizioni con la Repubblica Dominicana,
che la Repubblica Dominicana di questi trattati ne ha in essere soltanto due uno con il Canada e uno con la Spagna, mentre l’Italia ne ha tantissimi,
che in ogni caso i redditi da pensione non verrebbero ricompresi in un eventuale trattato perché esenti nella Repubblica Dominicana,
che in caso di detassazione di questi redditi da parte dell’Italia si sarebbe in presenza di una doppia esenzione il che è contrario allo spirito di questo tipo di accordi.
L’apparente disinteresse alla stipula di convenzioni di questo tipo da parte della Repubblica Dominicana deriva dalla sua adozione di una tassazione territoriale: vengono tassati solo i redditi da chiunque prodotti nella Repubblica Dominicana e vengono ignorati tutti i redditi prodotti all’estero.
L’Italia invece adotta la tassazione mondialista e tassa tutti i redditi ovunque prodotti, nel territorio italiano da residenti e non residenti e all’estero da soggetti residenti.
Ne consegue che i residenti in Italia, imprese o persone fisiche, che producono redditi nella Repubblica Dominicana sono gli unici a subire una doppia imposizione, situazione di cui tengono conto evidentemente all’atto del calcolo del loro compenso.
Il pagamento al lordo delle pensioni italiane ai residenti nella Repubblica Dominicana è quindi escluso oggi e lo sarà anche in futuro, a prescindere dall'esistenza di un eventuale trattato contro le doppie imposizione. L'esenzione da ogni imposta delle pensioni nel paese che ci ospita è prevista dalle leggi locali e anche se queste cambiassero le pensioni estere, in quanto tipologia di reddito prodotto all'estero continuerebbero ad essere esenti.
La risposta all’interpellanza risale alla fine di ottobre dell’anno scorso, ma  l’onorevole che l’ha presentata, visto l’esito negativo della stessa, non ne ha fatto parola fino a qualche giorno fa in cui il tema è stato da me trattato in un articolo.
Ora invece quest’onorevole si ripropone, chiede il voto “per continuare il lavoro da lei iniziato”: “Ecco per Vostra informazione la risposta del Vice Ministro Morando all'unica interpellanza URGENTE fatta dalla sottoscritta. Il Vice Ministro, dopo aver ascoltato le mie argomentazioni ha aggiunto delle note personali, come potete leggere, ci sono delle speranze, ecco perché Vi chiedo di votarmi per continuare il lavoro che SOLO IO ho iniziato in favore dei pensionati della Repubblica Dominicana!” E ancora: “Bisogna dare tempo al tempo, creare le condizioni per poi raggiungere i risultati, non si fa in un attimo. Non ero cosi vicina a quel Governo, ma lo sarò al prossimo quando vinceremo. Dammi fiducia Ivo Bellaccini. A presto, ci vediamo prestissimo”.

QUESTA È EVIDENTEMENTE UNA PROMESSA ELETTORALE FASULLA. Chi vuole dare il suo voto a lei perché tanto tentar non nuoce sappia che così come stanno le cose una detassazione del reddito da pensione destinato ai residenti nella Repubblica Dominicana da parte dell’Italia non è possibile.
Ci sono comunque tanti altri aspetti fiscali che interessano gli italiani residenti all’estero. E questi rappresentano il cavallo di battaglia del MAIE, il partito nato all’estero per gli italiani della circoscrizione Estero. Il MAIE non solo si occupa esclusivamente degli interessi degli emigranti italiani e dei loro discendenti come principio base del suo programma, ma ha una struttura in grado di studiare i problemi e di trovarne le risposte. Non è un singolo deputato, è un intero partito che gravita saldamente sul suo territorio. Nella Repubblica Dominicana il MAIE presenta un candidato italo-dominicano, imprenditore di successo, originario della Sicilia, un uomo di parola, un patriota, che si è battuto nei tribunali amministrativi italiani spendendo soldi di tasca sua per la riapertura della nostra ambasciata.
Attorno a questo candidato c’è una squadra di persone in grado di studiare i problemi e di fare delle proposte fattibili a chi di competenza.

Quando si vota, si fanno delle scelte. Il MAIE è sicuramente la scelta migliore e noi della Repubblica Dominicana, pensionati o meno, abbiamo l’occasione unica di avere uno dei nostri come candidato: Angelo Viro.

martedì 30 gennaio 2018

Alessandro Grandis: un’altra riapertura di un caso che in un primo tempo si voleva chiudere come suicidio


Da un articolo pubblicato sul Diario Libre il 19 gennaio scorso si evince che la procura (fiscalia) di Higuey ha deciso recentemente di designare una commissione integrata dai magistrati Monegro Pion e Jorge Luis Amador per continuare le indagini sulla vicenda.
Gli inquirenti hanno ritenuto in un primo momento che il ragazzo avesse fatto un salto di sei metri al massimo allo scopo di suicidarsi. Invece da quell'altezza il farmacista avrebbe potuto riportare tante fratture, ma difficilmente trovare la morte.
Bisogna tener conto anche della distanza tra il muro e la posizione della testa. Escluderei che il ragazzo abbia potuto suicidarsi, facendo un acrobatico tuffo a volo d’angelo con contorsione finale e caduta a piombo con impatto sulla nuca, posizione di atterraggio supina a tre metri dal muro e con i piedi nell'acqua della piscina.
Si parla spesso di un terzo piano e di un balcone antistante alla piscina nella camera dove era stato alloggiato il savonese .
Ciò che per i dominicani è un terzo piano per noi a tutti gli effetti è un secondo piano. Quindi va un po’ ridimensionata la significatività dell’altezza ai fini di un eventuale suicidio. Un’altra cosa degna di nota, e di cui finora non si è tenuto conto, è che il balcone della camera dove era alloggiato il savonese non si affaccia alla piscina. Da lì si accede invece a un ampio terrazzo, munito di balaustra, sulla quale ci si può comodamente appoggiare con i gomiti e dalla quale si può vedere la sottostante piscina e magari chattare con uno smartphone, mentre si viene aggrediti alle spalle a sorpresa, colpiti alla nuca mortalmente e scaraventati nella stessa posizione supina in cui il cadavere è stato ritrovato con i piedi in avanti.
E probabilmente prima della “caduta”, Alessandro stava proprio chattando. Tant’è che il suo telefonino è stato ritrovato nella piscina. E ci si chiede, tenendo conto dei principi di inerzia, come abbia fatto a finirci lì. La spiegazione più logica è che vi sia stato volutamente lanciato.

Così come stanno le cose gli inquirenti avrebbero dovuto capire subito che non si poteva trattare di suicidio, come tale però è stato chiuso il caso una prima volta per poi riaprirlo subito dopo.
Di fatto non sono state prese misure di nessun tipo per evitare l’occultamento o l’inquinamento delle prove. La polacca ha immediatamente modificato i suoi account di Facebook e quant’altro. Gli interrogatori sono stati una formalità e non si è chiesto nemmeno alla giovane donna perché avesse risposto all’haitiano che ha rinvenuto il cadavere subito dopo di non avere ospiti a casa.
Nessuno ha sentito niente e nessuno ha visto niente nel cuore della notte in un residenziale super custodito. Si può parlare di omertà? Un omicidio evidente e quindi dei criminali ancora a piede libero che erano all’interno del residenziale. Eppure non sono state fatte ricerche di nessun tipo. Non si è nemmeno indagato a dovere sui retroscena della cena a Bavaro di Alessandro e della polacca e sulla gelosia manifestata del cameriere venezuelano.
Insomma un caso chiuso più volte e riaperto subito dopo a seguito delle lamentele della famiglia della vittima. Una seccatura per gli inquirenti? A questo punto viene proprio da pensare di sì!
E si tratta di un omicidio efferato nel vero senso della parola e con ogni probabilità per futili motivi… Gelosia? Chissà. La polacca è sicuramente una bella donna.
Ma in che nido di vipere è finito il “mochilero” (viaggiatore zaino a spalla) Alessandro Grandis?
Al riguardo il forense a noi ormai noto per altre vicende, Sergio Sarita Valdez, sostiene che “la morte a seguito di caduta si può presentare secondo tre modalità diverse: che la persona sia stata spinta, che si sia lanciata e allora si tratterebbe di un suicidio o che sia caduta incidentalmente. In un’autopsia questo non può essere definito e si determina solo a seguito di una buona investigazione.”
Anche una buona autopsia può essere di aiuto: “trauma cranico encefalico severo a seguito di contusione con emorragia cerebrale diffusa, necrosi emorragica nei lobuli frontali e temporale sinistro…” Un tuffo a volo d’angelo con verticale finale a testa in giù o uno o più colpi contundenti alla testa con successivo lancio verso la piscina?
Su questo i forensi non si pronunciano.

lunedì 29 gennaio 2018

Vincenzo Aguzzi ovvero la storia di una morte annunciata. Il testamento c’è!


Se per un omicidio ci vuole sempre un movente, in questo caso ce ne sarebbe sicuramente uno.
L’Aguzzi è deceduto nella casa della colf a Santo Domingo in circostanze non ancora chiare, durante il sonno nel corso della notte. E la colf avrebbe ereditato secondo quanto riferiscono i familiari del defunto un appartamento. Il movente quindi ci sarebbe. Potrebbe sembrare poco un appartamento in quanto l’Aguzzi ne aveva otto di proprietà, ma una colf per di più straniera quanto ci metterebbe a racimolare i soldi per comprarsi un appartamento a Pavia?
Una morte del resto avvolta ancora nel mistero. I familiari a distanza di un mese e mezzo non hanno ancora ricevuto il referto autoptico. C’è solo un certificato medico: “arresto cardiaco per infarto a seguito di stato ipertensivo”. Troppo poco. Non basta sicuramente a dare tante risposte ai quesiti che si pongono.
Si pensava che si sarebbe potuto procedere all’autopsia in Italia, ma la salma è giunta dopo un mese ed era imbalsamata, priva quindi degli organi necessari a tal fine. Un caso? Non si sa. Di certo ci sono tante incognite che restano senza risposte. Come ad esempio il domicilio indicato sul primo certificato di morte, diverso da quello della colf e coincidente con una casa abbandonata nei dintorni. Anche questo un errore banale? Può darsi. C’è poi la ferita sulla testa recente con diversi punti di sutura. Una caduta nel bagno… Ci sono i segni sul collo. Conseguenza dell’infarto dice il medico… C’è poi il dimagrimento di 75 kg in due mesi. Cosa c’entra la colf con questo dimagrimento? Beh sicuramente la colf c’entra in tutte le cose che l’Aguzzi ha fatto da quando nel 2010 gli sono venuti a mancare i genitori. Non da ultimo con ogni probabilità il testamento.
Un testamento olografo viene scritto di proprio pugno dall’inizio alla fine. Non occorrono testimoni. Qui siamo però in presenza di una persona la cui capacità di intendere e di volere è stata messa in dubbio, tant’è che sono stati nominati un amministratore di sostegno e un giudice tutelare a protezione dei suoi interessi economici.
E allora quanto vale un testamento olografo redatto in queste condizioni, sicuramente con l’assistenza di altre persone che erano intorno a lui e che erano a conoscenza del contenuto dello stesso? Si parla di circonvenzione di incapace, un reato che in questo caso dovrebbe essere rispolverato tanto per controllare che non ne sussistano gli estremi.
E se putacaso la colf e i suoi familiari fossero stati a conoscenza della possibilità di ereditare un appartamento dall’Aguzzi, avrebbero avuto l’interesse di badare alla sua salute, di non mettere a repentaglio la sua vita con un viaggio inopportuno? Un decesso in un paese dove il delitto perfetto esiste. Un suicidio, una morte per cause naturali è l’opzione più frequente alla quale ricorrono gli investigatori e i forensi per chiudere i casi. E noi della comunità italiana di Santo Domingo ne sappiamo qualcosa.
E infine ci si chiede come ha fatto l’Aguzzi all’età di 44 anni non ancora compiuti a pensare di redigere un testamento. Una decisione alquanto singolare visto che a quell’età viene in mente a pochi.
La morte di Aguzzi mette una croce sopra anche alla drastica riduzione del suo saldo di conto corrente e ai tanti trasferimenti di contanti via Western Union da Pavia verso la Repubblica Dominicana della cui ricostruzione si stanno occupando i suoi familiari attualmente.

Morale della favola: chi fa un testamento olografo lo faccia da solo e non sveli a nessuno il suo contenuto. Un consiglio che può allungare la vita! Se poi chi fa il testamento è incapace di intendere e di volere, allora è evidente che non si può pretendere da lui una grande lungimiranza, nemmeno quando sottoscrive la propria sentenza di morte.

venerdì 26 gennaio 2018

Si riapre il caso della scomparsa del manager Lorenzo Streri nel 2001 a Santo Domingo


Lorenzo Streri di Cuneo avrebbe oggi 80 anni, era amministratore della società Euroleasing con un patrimonio al tempo almeno sulla carta di centinaia di milioni in villaggi vacanze. Di fatto poi si è scoperto che il suo gruppo era insolvente con un buco di 6.000.000 di euro e in seguito al fallimento si è dato corso al processo per bancarotta fraudolenta, conclusosi con una sentenza di condanna a 8 anni del Tribunale di Cuneo del 2013.
È stato processato in contumacia, ciò che non è più possibile a seguito di una modifica legislativa recente: nessuno può essere processato se, senza colpa, non ha potuto venire a conoscenza di essere imputato. Grazie all’applicazione della retroattività della legge per le disposizioni favorevoli, la sentenza di condanna del 2013 è stata annullata. Si dovrà ripartire daccapo con la presenza dell’imputato.
Lorenzo Streri è scomparso nel 2001 a Santo Domingo. Era insieme a due amici, avevano cenato al Capuccino e avevano deciso di fare due passi sul lungomare George Washington meglio conosciuto come malecón. Gli amici hanno attraversato subito il malecón e lo Streri si è attardato per accendersi la pipa. E questa è l’ultima immagine che si ha del cuneese: in piedi sul marciapiede del famoso ristorante intento ad accendersi la pipa. Quando i suoi amici si sono voltati Lorenzo Streri non c’era più e non c’era più nemmeno la Mitsubishi che era stata noleggiata. Cellulare spento e mai più riacceso. Svanito nel nulla!
Al riguardo un impiegato dell’ambasciata di Santo Domingo ha dichiarato alla stampa testualmente: “ Il capo della polizia sta seguendo personalmente il caso, ci troviamo di fronte a un mistero. Nessuna traccia, nessuna notizia. Quello che è successo è molto insolito per questa città”.
La foto dello Streri è stata pubblicata su uno dei principali giornali locali con l’offerta da parte della sua famiglia di una ricompensa di 10.000 dollari a chiunque avesse fornito informazioni sul manager.
Le ricerche sono state abbandonate nel corso dello stesso 2001 con la conclusione di “allontanamento volontario”.

Ora le indagini dovranno ripartire da dove sono state abbandonate. Comunque il reato di bancarotta fraudolenta si prescrive dopo 15 anni per cui le possibilità che Lorenzo Streri possa essere condannato con una sentenza definitive sono remote.

Nuovi e moderni impianti di sorveglianza negli aeroporti dominicani: sono finiti i tempi dei furti di bagagli o del loro contenuto negli aeroporti dominicani!


Durante le passate festività i passeggeri giunti negli aeroporti della Repubblica Dominicana si sono più volte lamentati dello smarrimento dei loro bagagli e di furti del loro contenuto.
Al riguardo il CESAC (Corpo specializzato di sicurezza aeroportuale) ha dichiarato che sono finiti i tempi in cui i bagagli scomparivano o erano oggetto di furti negli aeroporti dominicani.
Il direttore del CESAC afferma che con gli impianti di sorveglianza installati di recente negli aeroporti è impossibile che i bagagli si perdano e sostiene ancora che quasi tutti i casi di denunce presentate si originano negli aeroporti di partenza o in altre destinazioni dove peraltro i bagagli vengono localizzati.
I terminal aeroportuali dominicani sono stati sottoposti a un processo di modernizzazione che include l’attivazione nei prossimi giorni di un sistema dove gli utenti potranno presentare denunce o richiedere servizi in modalità digitale.
È stato inoltre ristrutturato il Sistema di video-sorveglianza aeroportuale e la piattaforma poligrafica del CESAC.
Gli aeroporti dominicani sono quindi ora sorvegliati con impianti moderni volti a impedire gli smarrimenti e la commissione di furti.
Una notizia questa che fa ben sperare. Le denunce di smarrimento di bagagli e di furti sono state numerose nel mese di dicembre scorso. Quelle pubblicate dalla stampa locale riguardavano casi in cui sono stati coinvolti cittadini dominicani rientrati in occasione delle festività.
Si suppone che anche gli stranieri giunti nel paese per motivi turistici abbiano subito delle perdite. E su questo non si scherza! Il turismo rappresenta una voce importantissima nella formazione del PIL della Repubblica Dominicana.
Nel periodo gennaio-dicembre 2017 sono stati trasportati 13.770.551 passeggeri in voli internazionali con un incremento di 637.000 rispetto al 2016 equivalente al 4,9%. 

mercoledì 24 gennaio 2018

Il medico internista ed ex deputato italo-dominicano Salvador Forestieri è stato vittima di un omicidio a scopo di rapina nel suo domicilio


Un fatto gravissimo, che ha sollevato grande sconcerto nella Ciudad Colonial dove il medico risiedeva e a Salcedo la sua città natale, occupa oggi le prime pagine dei giornali più importanti della Repubblica Dominicana.
Il connazionale di 86 anni di età è stato accoltellato al petto nel corso di una tentata rapina alla quale l’anziano medico ha opposto resistenza.
L’omicida è penetrato alle cinque del pomeriggio nell’abitazione-consultorio in cui la vittima viveva da sola da oltre 20 anni.
Il Forastieri è stato rinvenuto sul marciapiede antistante l’ingresso della sua abitazione dove era giunto probabilmente alla ricerca di aiuto.
L’italo-dominicano ha esercitato la professione medica con successo per oltre 55 anni. È stato deputato della provincia di Salcedo, ora Hermanas Mirabal nel periodo 1978-1982.
Di lui si dice che: “Era un uomo buono. Ci si poteva recare da lui con o senza soldi, riceveva tutti, era un filantropo”. Intendeva la sua professione come servizio alla comunità.
Suo nonno Giuseppe Forestieri, giunto nella Rep. Dominicana insieme al fratello Felice, nacque nel 1855 a San Nicola Arcella in provincia di Cosenza e si radicò a Salcedo dove morì nel 1935.
Felice Forestieri

Il suo arrivo nella Repubblica Dominicana rientra nel movimento migratorio da Santa Domenica Talao con sbarco nel porto di Puerto Plata che coinvolse parenti e amici abitanti nella provincia di Cosenza e che ebbe luogo dopo la fine della guerra di restaurazione e fino al primo ‘900.
Salvador Forestieri ha pubblicato un libro sulla storia della medicina
in relazione all'epoca medioevale intitolato: "Influencia de la escuela de Salerno en el desarrollo histórico de la medicina" (Influsso della scuola di Salerno nello sviluppo storico della medicina).
I Forestieri hanno mantenuto il loro attaccamento all’Italia anche dal punto di vista culturale. Uno di loro, Rolando Forestieri, è addirittura presidente della sezione culturale della Casa de Italia.


Nuove limitazioni ai pagamenti in contanti. Sono previste per i trasgressori severe sanzioni pecuniarie e penali




Da venerdì scorso sono in vigore le limitazioni al pagamento in contanti da parte dei soggetti non finanziari
Non è più possibile servirsi di rilevanti quantitativi di contanti per l’acquisto di immobili, autovetture, gioielli o per i gettoni del casinò. Venerdì scorso sono state pubblicate le nuove norme che sono quindi già vigenti e che prevedono per i trasgressori ingenti sanzioni pecuniarie e condanne penali fino a 20 anni di reclusione.
A meno che non si giustifichi sufficientemente l’origine dei mezzi di pagamento, non è possibile effettuare o ricevere pagamenti per più di RD$1.000.000 in contanti per l’acquisto di un immobile. Per un veicolo a motore, nave o aeronave invece, il limite massimo di contanti è di RD$500.000. Per i casinò e le agenzie di scommesse non potranno essere superati RD$ 250.000. Per i gioielli, orologi, opere d’arte e pietre preziose questo limite è di RD$ 450.000.
Per soggetti non finanziari si intendono:
1.      i casinò e le case da gioco, le agenzie del lotto e di scommesse, i concessionari della lotteria e dei giochi d’azzardo;
2.     le imprese di factoring;
3.     gli agenti immobiliari quando sono coinvolti in transazioni per i loro clienti riguardanti la compravendita di beni immobili;
4.     i commercianti di metalli preziosi, pietre preziose e gioielli;
5.     gli avvocati, i notai, i commercialisti e altri professionisti giuridici quando effettuano operazioni per conto proprio o dei loro clienti;
6.     le imprese o le persone fisiche che si dedicano abitualmente alla compravendita di veicoli a motore, armi da fuoco, navi e aerei;
7.     le agenzie di pegni:
8.     le imprese costruttrici.

Da rilevare che per quel che riguarda il denaro contanti e i valori che superano gli USD 10.000 o l’equivalente in moneta nazionale o estera e che vengono introdotti nel paese senza essere dichiarati alla frontiera terrestre, porto o aeroporto è prevista una condanna penale da sei mesi a un anno di reclusione oltre al sequestro del denaro e dei titoli in questione e a una sanzione pecuniaria tra quaranta e sessanta salari minimi (4.000 e 6.000 euro).

martedì 23 gennaio 2018

In un’eventuale convenzione contro le doppie imposizioni tra l’Italia e la Repubblica Dominicana non potrebbero essere inclusi i redditi da pensione


L'Italia assoggetta a imposta tutti i redditi prodotti nel suo territorio a prescindere dalla residenza di chi li produce e tutti i redditi prodotti anche all'estero dai residenti nel suo territorio. Si tratta di una “tassazione su base mondiale”.
Ne consegue che le imprese italiane che operano nella Repubblica Dominicana sono assoggettate al fisco italiano e quindi i redditi qui prodotti devono essere riportati nella dichiarazione fiscale italiana e regolarmente tassati. Anche i redditi immobiliari: chi possiede un immobile nella Repubblica Dominicana e continua a essere residente in Italia è tenuto a dichiararlo nella sua dichiarazione dei redditi e a pagare le imposte secondo le stime effettuate dalle autorità fiscali italiane. Anche un artista, ad esempio un cantante, deve riportare nella sua dichiarazione italiana il compenso ricevuto per la sua prestazione nella Repubblica Dominicana. Ovviamente in questo contesto i redditi da pensione vengono soggetti a tassazione in Italia a prescindere dalla residenza del percettore.
La situazione è diversa per la Repubblica Dominicana. Vengono assoggettati a imposta i redditi prodotti nel suo territorio e non importa dove risieda chi li produce. E fin qui non cambia niente rispetto all’Italia. I redditi prodotti all’estero dai residenti invece con eccezione dei redditi di natura finanziaria, non vengono assoggettati a tassazione. Si parla in questo caso di “tassazione su base territoriale”. Un artista quindi che si presenta in Italia non è tenuto a dichiarare nella Repubblica Dominicana il reddito prodotto. I redditi da pensione vengono poi espressamente esclusi dalla tassazione.
Per quanto precede sussiste doppia tassazione solo per le imprese italiane e per le persone fisiche che producono reddito nel territorio della Repubblica Dominicana e questa non sussiste né per i pensionati né per le imprese e persone fisiche dominicane che producono reddito in Italia.
Ne consegue che un’eventuale convenzione contro le doppie imposizioni non potrebbe mai includere i redditi da pensione, in quanto esenti nella Repubblica Dominicana. Non c’è quindi una doppia imposizione.
La Repubblica Dominicana avendo un criterio fiscale su base territoriale e non mondiale non ha interesse a prendere l’iniziativa per evitare le doppie imposizioni. E questo è il motivo per cui esistono soltanto due convenzioni in essere che la riguardano (Spagna e Canada). Invece l’Italia ha una rete molto larga di convenzioni bilaterali.
Questo non significa che non sia possibile la stipula di un accordo di questo genere tra i due Paesi. L’iniziativa dovrebbe comunque partire dal Ministero degli Affari Esteri.
Probabilmente in Giamaica, dove di recente è stato firmato un accordo del genere, il Gruppo Campari ha richiesto la sua stipula. Infatti, questo gruppo è attivo sull’isola da cinque anni e ha effettuato dei grandi investimenti tra cui spicca il “Joy Spence Appleton Estate Rum Experience” alla cui inaugurazione è intervenuto l’ambasciatore italiano negli USA subito dopo la firma dell’accordo.
È chiaro che l’Italia dal punto di vista fiscale è avvantaggiata dalla mancata esistenza di un accordo contro la doppia imposizione con la Repubblica Dominicana e non ha interesse a promuoverne una stipula.
Le imprese italiane che operano in pianta stabile nella Repubblica Dominicana dovrebbero farsi avanti per chiederla.

Da questo eventuale accordo verrebbero comunque escluse le pensioni che continuerebbero a essere tassate in Italia perché esenti nella Repubblica Dominicana. 

lunedì 22 gennaio 2018

È stato firmato l’Accordo contro le doppie imposizioni fiscali tra l’Italia e la Giamaica


La Giamaica faceva parte della circoscrizione della nostra ambasciata prima che questa venisse chiusa al 31.12.2014. La competenza per il suo territorio non è stata devoluta a Panama, ma agli Stati Uniti e in particolare al consolato di Miami.
Recentemente vi si è recato in visita ufficiale l’ambasciatore italiano negli USA Armando Verricchio e venerdì scorso ha firmato insieme al Ministro delle Finanze Audley Shaw l’Accordo tra la Repubblica Italiana e il Commonwealth della Giamaica contro le doppie imposizioni fiscali.
Un accordo che interesserebbe fortemente alla nostra comunità e alle nostre imprese operanti nella Repubblica Dominicana e particolarmente anche ai pensionati italiani. Questi infatti ricevono la loro pensione al netto delle imposte e non al lordo come succede invece quasi dappertutto nel mondo.
La Giamaica ha una popolazione pari a un terzo e un territorio pari a un quarto rispetto a quelli della Repubblica Dominicana. Inoltre il numero di italiani che vi risiede e delle imprese italiane che vi opera è di gran lunga inferiore a quelli della Repubblica Dominicana.
Pur in presenza nei primi dieci mesi del 2017 di un incremento delle esportazioni del 120% da parte delle imprese italiane verso la Giamaica, l’intensità e il volume degli scambi commerciali tra la Repubblica Dominicana e l’Italia sono di gran lunga superiori con tra l'altro anche importanti commesse industriali e partecipazioni societarie.
Chiaramente in Giamaica è anche esiguo il numero di pensionati. E ci si chiede se dietro a questa preferenza non ci sia proprio questo motivo. Il pagamento al lordo delle imposte delle pensioni ai pensionati italiani residenti nella Repubblica Dominicana avrebbe, infatti, un costo molto più elevato per l’Italia. Si tratterebbe di circa 1.500 pensionati iscritti all’AIRE e tanti ancora che pur vivendoci non hanno ancora provveduto a regolarizzare la loro iscrizione all’AIRE, ma che in presenza di un accordo di questo tipo potrebbero ripensarci.
“L’accordo tra l’Italia e la Giamaica si pone l’obiettivo di promuovere, grazie ad un chiaro quadro fiscale di riferimento, gli investimenti nelle due direzioni”. Lo ha sottolineato l’ambasciatore Verricchio. “Si tratta di un importante strumento per la penetrazione delle imprese italiane sul mercato locale che è anche un naturale punto d’ingresso per il più vasto mercato caraibico.
Continueremo ad attendere pazientemente questo accordo contro le doppie imposizioni tra l'Italia e la Repubblica Dominicana anche se tutto fa pensare che non esista la volontà di farlo.
Comunque finché c’è vita, c’è speranza! Anche se per la verità i pensionati per ovvie ragioni vorrebbero una forte accelerazione dei tempi per avere proprio lo stesso accordo che è riuscito ad avere la Giamaica.



Religiosità e patriottismo. Anche su questi valori l’Italia oltre confine ha molto da apportare. Lo può fare con il voto



Viva la Republica Dominicana! Viva la Virgen de la Altagracia! Questo è stato l’epilogo della messa alla quale ho assistito nella mattinata di ieri. E a questo motto finale ha risposto all’unisono “Viva!” tutta l’assemblea dei fedeli.
Una volta conclusa la messa, la moltitudine dei presenti disciplinatamente si è diretta verso l’immagine della Vergine che ognuno ha toccato come da tradizione secolare.
Grande festa, le chiese piene zeppe come non mai e ogni dove, anche nelle chiese dei rioni periferici della città come ad esempio quello in cui io vivo.
Forte legame quindi tra la devozione alla Vergine Maria e in particolare alla sua immagine di La Altagracia e la patria. Continuano a perdurare i valori religiosi di una volta che da noi sono ormai al lumicino e l’amore per la patria che in Italia è tabù dal dopoguerra in qua.
Una religiosità che viene aggredita anche dal suo interno dagli stessi vertici del Vaticano, con atteggiamenti incomprensibili di filo islamismo e l’accoglienza a oltranza di immigrati islamici più propensi ad imporre la loro religione e i loro usi e costumi che ad adeguarsi ai nostri.
Una devozione alla Vergine Maria che subisce attacchi costanti e che cerca spesso di essere ridicolizzata.
Un attaccamento alla patria incondizionato nonostante si sia in presenza di un piano internazionale globalizzante di unificazione con la vicina Haiti.
Tutti questi valori che persistono nel tempo sono stati il contesto in cui i nostri primi connazionali giunti cento e duecento anni fa si sono integrati nella società dominicana, apportando ed acquisendo allo stesso tempo.
Un’integrazione di pieno successo che ha dato i suoi frutti favorendo lo sviluppo del paese ospitante e allo stesso tempo degli interessi commerciali dell’Italia.
E oggi ci sono tanti discendenti di italiani nella Repubblica Dominicana. Secondo le stime dello scrittore Veloz Maggiolo su oltre 300.000 dominicani scorre sangue italiano nelle vene e circa 7.000 di loro hanno mantenuto la cittadinanza italiana.
Italiani oriundi che hanno conservato inalterati i valori che ci caratterizzavano un tempo di religiosità e patriottismo.
Ma se è così, se possiamo estendere questo ragionamento a tutti gli italiani che vivono all’estero e soprattutto in America, allora è proprio vero che i veri patrioti siamo noi italiani nel mondo!
Sicuramente noi non siamo solo un punto fermo per la diffusione del Made in Italy e dell’industria italiana, ma rappresentiamo anche una forza innovativa in grado di apportare qualcosa all’Italia.
E quindi è giusto pensare che esiste un’Italia al di fuori dei confini con oltre 5.000.000 di italiani che ha qualcosa da apportare all’Italia entro i confini e che questo apporto può essere dato attraverso la politica, votando massicciamente per un partito che li rappresenti.
E gli italiani della Repubblica Dominicana vantano un candidato deputato italo-dominicano che ha già dato ampiamente prova di possedere quei valori a cui facevo riferimento, per la cui tutela ha già impegnato senza titubanza risorse finanziarie e tempo.

Si tratta del Cav. Angelo Viro, candidato alla Camera dei deputati alle prossime elezioni politiche, il nostro candidato! 

domenica 21 gennaio 2018

Ricorrenza mariana della “Virgen de la Altagracia": grande esodo oggi di andata e ritorno lungo le strade della Repubblica Dominicana.



Il paese che ci ospita è fortemente cattolico e devotissimo alla Madonna. Ben due sono le giornate festive a lei dedicate: il 21 gennaio all’immagine della Virgen de la Altagracia e il 24 settembre all’immagine di la Virgen de las Mercedes.
La festività più sentita è però quella “di La Altagracia” nella quale si verificano degli spostamenti massicci di persone da tutti gli angoli dell’isola, anche da Haiti, verso Higuey la città dove si trova la basilica dedicata all’immagine della Madonna dell’Altagracia: “Nuestra Señora de La Altagracia, madre protettrice spirituale del popolo dominicano”. Un vero e proprio esodo di andata e ritorno lungo le principali vie e autostrade della Repubblica Dominicana e dell’isola perché anche gli haitiani sono devoti alla Vergine dell’Altagracia.


Sono state rafforzate le emergenze negli ospedali. Tra i principali problemi di salute oltre ovviamente agli incidenti stradali che immancabilmente l’aumento del traffico provocheranno, sono i casi di aumento di ipertensione arteriale, di emicranie, disidratazione e intossicazioni alimentari e alcoliche.
La pellegrinazione annuale verso la basilica della Virgen de la Altagracia è principalmente dovuta all’adempimento di voti e promesse.
Ci sarà quindi nella giornata di oggi un grande flusso di veicoli verso Higuey e sarà bene tenerne conto nella programmazione delle nostre attività.
Sotto particolare attenzione si troveranno le principali autostrade del paese: Duarte, 6 de novembre, Sanchez o 30 de Mayo, Las Americas, la autopista del Este e l’autopista del Coral (Est-Sud-est).


sabato 20 gennaio 2018

Italiano scomparso dopo le nozze a Sosúa (Puerto Plata) e ritrovato in piena salute a Boca Chica all’Hotel Hamaca: un giallo comico di breve durata, con un epilogo inatteso!


Non era morto, semplicemente stava facendo baldoria. Questa è una frase molto usata nella Repubblica Dominicana e in spagnolo suona così: ”No estaba muerto, andaba  de parranda”.
Il connazionale Matteo Baldazzi è giunto nel Paese circa un mese fa insieme alla sua fidanzata dominicana che ha sposato la settimana scorsa. Due giorni dopo le nozze non si è saputo più niente di lui. Se n’è andato senza dire dov’era diretto il che ha destato la preoccupazione dei suoi parenti. Della scomparsa ne ha parlato anche la stampa dominicana e sono scattate le indagini della polizia nazionale.
Sono bastate poche ore per scoprire che il novello sposo si trovava in buona salute nell’Hotel Hamaca di Boca Chica.
Dalle informazioni diffuse risultava che il giovane italiano aveva avuto una crisi nervosa dopo le nozze a Sosúa e aveva deciso di andare via a seguito di un litigio con la novella sposa.
Per una volta il sistema d’intelligenza nazionale ha funzionato alla perfezione e gli agenti della Direzione Centrale di Investigazioni Criminali (DICRIM) hanno trovato il connazionale dopo poche ore.
Era all’Hotel Hamaca e stava gozzovigliando con degli amici.
I selfie con gli agenti dalla polizia dimostrano ampiamente lo stato di felicità in cui il giovane  da poco convogliato a nozze si trovava. Matteo Baldazzi aveva evidentemente superato del tutto la crisi nervosa che lo aveva assalito dopo le nozze. Tutto bene quel che finisce bene!

Resta il mistero sui motivi della crisi e del litigio con la sposa. Un tempo si sarebbe pensato che magari in alcova nel momento della consumazione del matrimonio ci fosse stato qualcosa che non andava, magari che la donna non era vergine. Oggi come oggi questa ipotesi è assolutamente da scartare come ben sappiamo. La coppia era sicuramente sessualmente collaudata e le sorprese nell’alcova sono da scartare.

Eppure è nell'alcova che si trova la risposta di questo giallo di breve durata e a lieto fine: la sposa ha avuto la sgraditissima sorpresa di trovare lo sposo a letto con un amico! 

venerdì 19 gennaio 2018

Le lumache giganti africane infestano la Repubblica Dominicana. Attenzione non si mangiano!




Sono state incenerite nella Repubblica Dominicana in poco più di un anno sette tonnellate di lumache giganti africane. Da noi sono una prelibatezza, ma queste è  meglio non lasciarle perdere. Sono considerate una delle specie più dannose del mondo perché con la loro voracità rovinano le coltivazioni soprattutto gli ortaggi. Oltre a questo trasmettono il batterio Anglostrongylus che può perforare l’intestino attraverso i vegetali con cui è stato a contatto. Acquisisce parassiti dai topi e li trasmette a cani, ai gatti e alle persone. Può raggiungere i 20 cm di lunghezza. Merita quindi di essere chiamata “gigante”, almeno rispetto alle lumache nostrane che ci piace tanto degustare.
Vive fino a otto anni e depone uova ogni 20 giorni, dopo i due anni di vita addirittura ogni volta 450 uova.
La sua presenza è stata rilevata nella Regione Est e in particolare nella provincia La Altagracia (Higuey) nel mese di novembre del 2016.
Mangia ogni tipo di piante e vegetali. E vista la velocità con cui si riproduce provoca ingenti danni all’agricoltura.
Trasmette parassiti come l’angiostrongylus chepuò provocare meningoencefalite e altre patologie.
Le autorità sanitaria raccomandano di non avere contatto fisico con la lumaca. Nell’eventualità che questo accada bisogna lavarsi subito le mani con acqua e sapone.
Un’altra importante raccomandazione è quella di lavare bene i vegetali e la frutta prima del loro consumo e di cucinare bene gli alimenti.
Si sta cercando con ogni mezzo di ridurre la loro diffusione e magari anche di esterminarle, ma a quanto pare come ogni cosa che viene dall’Africa la loro forza sta nella velocità della riproduzione.

Scordiamoci per un attimo i piatti deliziosi di cui conosciamo le ricette. Occhio a mangiare la lumaca gigante! 

giovedì 18 gennaio 2018

Ritiro post pensionamento: la Rep. Dominicana sarebbe al 22esimo posto a livello mondiale e l’Italia all’11esimo!


In un recente ranking di fonte autorevole la Repubblica Dominicana sarebbe al 22esimo posto a livello mondiale come luogo in cui ritirarsi dopo il pensionamento.
Il maggiore punteggio della Repubblica Dominicana è stato raggiunto nella voce “affitti” con 90 punti e il minore nella voce "Visti e residenza” con solo 59 punti.
Di fatto non è un mistero per nessuno che i canoni di locazione sono ancora abbastanza accessibili rispetto ad altri paesi. L'ottenimento poi di un visto per richiedere la residenza è al di fuori della portata dei più. Inoltre almeno sulla carta le disposizioni di legge che regolano la permanenza nel Paese sono molto rigide e praticamente la possibilità di essere deportati incomberebbe sui turisti una volta superato il periodo massimo di soggiorno previsto per loro di 30 giorni. Noi sappiamo che le cose non stanno proprio così, nel senso che una cosa è la lettera della legge e un'altra la prassi, ma chi deve pianificare il suo soggiorno post pensionamento non ha altra scelta che attenersi alla legge.
Altri aspetti che favoriscono secondo questa classifica la Repubblica Dominicana sarebbero l'abbondanza di frutta tropicale che consente un'alimentazione diversa e molto nutritiva a prezzi convenienti, la bellezza delle sue spiagge e la gentilezza della sua gente.
Ma l'Italia in questa classifica si piazza all'11esimo posto! E allora come la mettiamo? Vediamo un po' nel dettaglio le differenze tra i due ranking:



Acq.
e invest
Affitti
Visti e
residenze
Costo della vita
Accogl.
della
gente
Sistema sanitario
Clima
Governo
Punteggio
finale
Italia
81
82
71
81
79
87
82
83
82,5
Rep. Dominicana

81

90

59

75

89

79

69

79

76,8


Da questo confronto si evince che per acquisti e investimenti non c’è differenza tra entrambi i paesi, mentre invece per gli affitti è avvantaggiata la Repubblica Dominicana. La voce "visti e residenze" è valutata molto peggio per la Rep. Dominicana rispetto all'Italia e si conferma anche qui come uno degli ostacoli maggiori per posizionare la Rep. Dominicana più avanti nella classifica dei migliori paesi per il ritiro dopo la pensione. L'accoglienza della gente è nettamente a favore della RD. Il sistema sanitario non ne viene fuori tanto male dopo tutto, anche se per noi che siamo cittadini italiani il vantaggio di non dover pagare ricoveri e cure è significativo. Il clima in Italia viene valutato molto meglio rispetto a quello della Repubblica Dominicana. Un errore oppure una conseguenza della recrudescenza del fenomeno degli uragani? Ultimo ma non per importanza, il governo in Italia, nel senso di amministrazione dello stato, viene considerato superiore a quello della Rep. Dominicana. Questo dato potrebbe essere discusso per ore, comunque prendiamolo per buono.

Ecco l'indice annuale globale per il ritiro relativo al 2018