Siamo in dirittura d’arrivo. Le elezioni soprattutto
per gli italiani residenti all’estero sono a pochissimi giorni di distanza.
Domani inizia febbraio e prima della fine del mese le nostre schede elettorali
dovranno essere consegnate. La campagna imperversa nella ripartizione alla
quale apparteniamo dell’America settentrionale e centrale. Sono scesi in campo
i principali partiti e l’impressione nel web è di essere in presenza di uno
spettacolo pirotecnico sui generis: un’esplosione di colori, slogan,
fotografie, sorrisi. I professionisti della politica sono all’opera, alla
ricerca del voto degli elettori. E in un mondo in cui lo spettacolo è di per sé
una modalità di comunicazione, non sorprenderebbe che chi vota lo facesse senza
pensare al proprio interesse, ma lasciandosi guidare dalle apparenze.
C’È POI CHI ASTUTAMENTE FA PROMESSE DI CAMPAGNA CHE
NON POTRÀ MANTENERE. E mi riferisco al problema molto sentito dai pensionati
residenti nella Repubblica Dominicana della percezione delle loro pensioni dall’Italia
al netto delle imposte. In molti paesi questo non avviene. Il reddito da
pensione viene erogato al lordo e viene poi dichiarato come tale e tassato nel
paese di residenza che ovviamente ha una pressione fiscale inferiore a quella
italiana, altrimenti si cadrebbe come si suol dire dalla padella nella brace.
Una deputata uscente del New England che si sta
ricandidando ha presentato l’anno scorso la seguente interpellanza
parlamentare: “Chiarimenti in merito al mancato avvio di negoziati con la
Repubblica Dominicana per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte
sul reddito”
A questa interrogazione ha risposto il Vice Ministro
dell’Economia e delle Finanze, Enrico Morando. Dalla risposta si evince:
che non ci sono preclusioni da parte dell’Italia a un
trattato contro le doppie imposizioni con la Repubblica Dominicana,
che la Repubblica Dominicana di questi trattati ne
ha in essere soltanto due uno con il Canada e uno con la Spagna, mentre l’Italia
ne ha tantissimi,
che in ogni caso i redditi da pensione non
verrebbero ricompresi in un eventuale trattato perché esenti nella Repubblica
Dominicana,
che in caso di detassazione di questi redditi da
parte dell’Italia si sarebbe in presenza di una doppia esenzione il che è
contrario allo spirito di questo tipo di accordi.
L’apparente disinteresse alla stipula di
convenzioni di questo tipo da parte della Repubblica Dominicana deriva dalla
sua adozione di una tassazione territoriale: vengono tassati solo i redditi da
chiunque prodotti nella Repubblica Dominicana e vengono ignorati tutti i
redditi prodotti all’estero.
L’Italia invece adotta la tassazione mondialista e
tassa tutti i redditi ovunque prodotti, nel territorio italiano da residenti e
non residenti e all’estero da soggetti residenti.
Ne consegue che i residenti in Italia, imprese o
persone fisiche, che producono redditi nella Repubblica Dominicana sono gli
unici a subire una doppia imposizione, situazione di cui tengono conto
evidentemente all’atto del calcolo del loro compenso.
Il pagamento al lordo delle pensioni italiane ai
residenti nella Repubblica Dominicana è quindi escluso oggi e lo sarà anche in futuro, a prescindere dall'esistenza di un eventuale trattato contro le doppie imposizione. L'esenzione da ogni imposta delle pensioni nel paese che ci ospita è prevista dalle leggi locali e anche se queste cambiassero le pensioni estere, in quanto tipologia di reddito prodotto all'estero continuerebbero ad essere esenti.
La risposta all’interpellanza risale alla fine di
ottobre dell’anno scorso, ma l’onorevole
che l’ha presentata, visto l’esito negativo della stessa, non ne ha fatto
parola fino a qualche giorno fa in cui il tema è stato da me trattato in un
articolo.
Ora invece quest’onorevole si ripropone, chiede il
voto “per continuare il lavoro da lei iniziato”: “Ecco per Vostra informazione
la risposta del Vice Ministro Morando all'unica interpellanza URGENTE fatta
dalla sottoscritta. Il Vice Ministro, dopo aver ascoltato le mie argomentazioni
ha aggiunto delle note personali, come potete leggere, ci sono delle speranze,
ecco perché Vi chiedo di votarmi per continuare il lavoro che SOLO IO ho
iniziato in favore dei pensionati della Repubblica Dominicana!” E ancora: “Bisogna
dare tempo al tempo, creare le condizioni per poi raggiungere i risultati, non
si fa in un attimo. Non ero cosi vicina a quel Governo, ma lo sarò al prossimo quando
vinceremo. Dammi fiducia Ivo Bellaccini. A presto, ci vediamo prestissimo”.
QUESTA È EVIDENTEMENTE UNA PROMESSA ELETTORALE
FASULLA. Chi vuole dare il suo voto a lei perché tanto tentar non nuoce sappia
che così come stanno le cose una detassazione del reddito da pensione destinato
ai residenti nella Repubblica Dominicana da parte dell’Italia non è possibile.
Ci sono comunque tanti altri aspetti fiscali che interessano
gli italiani residenti all’estero. E questi rappresentano il cavallo di
battaglia del MAIE, il partito nato all’estero per gli italiani della
circoscrizione Estero. Il MAIE non solo si occupa esclusivamente degli
interessi degli emigranti italiani e dei loro discendenti come principio base
del suo programma, ma ha una struttura in grado di studiare i problemi e di
trovarne le risposte. Non è un singolo deputato, è un intero partito che
gravita saldamente sul suo territorio. Nella Repubblica Dominicana il MAIE presenta
un candidato italo-dominicano, imprenditore di successo, originario della
Sicilia, un uomo di parola, un patriota, che si è battuto nei tribunali
amministrativi italiani spendendo soldi di tasca sua per la riapertura della
nostra ambasciata.
Attorno a questo candidato c’è una squadra di
persone in grado di studiare i problemi e di fare delle proposte fattibili a
chi di competenza.
Quando si vota, si fanno delle scelte. Il MAIE è
sicuramente la scelta migliore e noi della Repubblica Dominicana, pensionati o
meno, abbiamo l’occasione unica di avere uno dei nostri come candidato: Angelo
Viro.