La Direzione Generale di Sicurezza Viaria e Trasporto
terrestre (DIGESSET-AMET) ha riportato una riduzione del 20,4% dei decessi per
incidenti nel 2017. L’anno scorso sono decedute 1.588 persone in incidenti stradali,
405 in meno rispetto al 2016, anno in cui si sono verificati 1993 decessi. Il
58% delle vittime hanno perso la vita in collisioni con altri veicoli.
La maggior parte degli incidenti mortali si sono
registrati nelle ore notturne, tra le ore 18:00 e le ore 24:00 con un 32%.
Il 52% dei decessi a seguito di incidenti stradali si
è verificato tra le ore 6:00 e le ore 18:00:
Incidenti mortali secondo il sesso: nove su dieci
maschi
Incidenti mortali secondo la fascia oraria nel 2017:
dalle 18:00 alle 24:00: 32%
dalle 24:00 alle 06:00: 16%
dalle 06:00 alle 18:00: 52%
Sette ogni dieci vittime mortali di incidenti di
transito circolavano con ciclomotori, vale a dire circa 1100 persone. Non per
niente nella Repubblica Dominicana il ciclomotorista viene anche chiamato “muerto
ahorita” (morto tra poco).
Da questi dati consegue un’evidente raccomandazione:
evitare di circolare in ciclomotori. Questa è una regola generale da seguire
per cui è meglio fare a meno del mototaxi “motoconcho”, un veloce e pratico mezzo
di trasporto il cui percorso spesso finisce con brutti incidenti o addirittura con
la morte.
Il problema dei ciclomotori per l’automobilista è
sempre presente. Sfrecciano a destra e a sinistra in continuazione, soprattutto
sulle strade di provincia. Fare molta attenzione perché in caso di incidente la
ragione ce l’ha sempre il ciclomotorista nonostante si tratti dell’utente della
strada più indisciplinato e imprudente in assoluto. Il conducente del veicolo coinvolto
nell’incidente il più delle volte viene arrestato in attesa che l’assicurazione
garantisca un indennizzo alla vittima. Non esiste un accertamento della colpa.
Questa è la prassi. Non importa che circolino contromano, che attraversino l’incrocio
con il semaforo rosso, che non siano in possesso di documenti, nello scontro
con un ciclomotorista la peggio ce l’ha sempre l’automobilista che viene
trattato di regola come se fosse un criminale.