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mercoledì 17 gennaio 2018

Le vittime mortali degli incidenti stradali diminuiscono. Attenti ai ciclomotoristi o “muerto ahorita”, sono imprudenti, ma hanno sempre ragione!


La Direzione Generale di Sicurezza Viaria e Trasporto terrestre (DIGESSET-AMET) ha riportato una riduzione del 20,4% dei decessi per incidenti nel 2017. L’anno scorso sono decedute 1.588 persone in incidenti stradali, 405 in meno rispetto al 2016, anno in cui si sono verificati 1993 decessi. Il 58% delle vittime hanno perso la vita in collisioni con altri veicoli.
La maggior parte degli incidenti mortali si sono registrati nelle ore notturne, tra le ore 18:00 e le ore 24:00 con un 32%.
Il 52% dei decessi a seguito di incidenti stradali si è verificato tra le ore 6:00 e le ore 18:00:
Incidenti mortali secondo il sesso: nove su dieci maschi
Incidenti mortali secondo la fascia oraria nel 2017:
dalle 18:00 alle 24:00: 32%
dalle 24:00 alle 06:00: 16%
dalle 06:00 alle 18:00: 52%
Sette ogni dieci vittime mortali di incidenti di transito circolavano con ciclomotori, vale a dire circa 1100 persone. Non per niente nella Repubblica Dominicana il ciclomotorista viene anche chiamato “muerto ahorita” (morto tra poco).
Da questi dati consegue un’evidente raccomandazione: evitare di circolare in ciclomotori. Questa è una regola generale da seguire per cui è meglio fare a meno del mototaxi “motoconcho”, un veloce e pratico mezzo di trasporto il cui percorso spesso finisce con brutti incidenti o addirittura con la morte.
Il problema dei ciclomotori per l’automobilista è sempre presente. Sfrecciano a destra e a sinistra in continuazione, soprattutto sulle strade di provincia. Fare molta attenzione perché in caso di incidente la ragione ce l’ha sempre il ciclomotorista nonostante si tratti dell’utente della strada più indisciplinato e imprudente in assoluto. Il conducente del veicolo coinvolto nell’incidente il più delle volte viene arrestato in attesa che l’assicurazione garantisca un indennizzo alla vittima. Non esiste un accertamento della colpa. Questa è la prassi. Non importa che circolino contromano, che attraversino l’incrocio con il semaforo rosso, che non siano in possesso di documenti, nello scontro con un ciclomotorista la peggio ce l’ha sempre l’automobilista che viene trattato di regola come se fosse un criminale.