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venerdì 5 gennaio 2018

La Repubblica Dominicana ha rimpatriato oltre 110 mila stranieri, di cui 52 mila sono stati respinti dagli aeroporti di arrivo






Nel 2017 sono stati rimpatriati 110.331 cittadini di 33 paesi diversi, la maggior parte dei quali haitiani, secondo un rapporto fornito dall'Ufficio di Immigrazione.
I rimpatriati si trovavano in una situazione migratoria irregolare nella Repubblica Dominicana non conforme alle disposizioni della legge 285-04.
Nelle operazioni di interdizione, effettuate su tutto il territorio nazionale, sono stati detenuti numerosi stranieri dei quali 57 mila 996 sono stati deportati.
Altri 52 mila stranieri circa sono stati respinti negli aeroporti di arrivo in quanto non offrivano sufficienti garanzie atte a dimostrare di essere in grado di soggiornare nel paese per il periodo previsto. Tra questi anche qualche italiano, ma in grande maggioranza venezuelani.
Requisiti per essere ammessi nel territorio dominicano una volta giunti in aeroporto:
  1. passaporto con oltre sei mesi di vigenza
  2. visto o carta turistica a seconda dei casi 
  3. biglietto aereo di ritorno al paese di origine
  4. prenotazione alberghiera o indirizzo dove si intende soggiornare nel paese
  5. disponibilità di fondi sufficienti per il periodo previsto di soggiorno
Si deve dimostrare che il turista in nessun caso potrà rappresentare una spesa per la Repubblica Dominicana.
Secondo il rapporto presentato i rimpatriati stranieri provenivano da Albania, Argentina, Armenia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Colombia, Cuba, Spagna, Stati Uniti, Francia, Grecia, Guyana, Haiti, India, Olanda, Iran, Italia, Lituania, Messico, Panama, Perù, Portogallo, Porto Rico, Russia, Repubblica Sudafricana, Serbia, Taiwan, Trinidad e Tobago e Venezuela.
Come possiamo osservare non è stato rimpatriato nessuno straniero proveniente dalla Gran Bretagna. Eppure sicuramente il britannico Glyn Thomas avrebbe dovuto essere respinto al suo arrivo all’Aeroporto di Punta Cana. Non aveva, infatti, il biglietto di ritorno e non poteva dimostrare di essere in grado di finanziare il suo soggiorno nella Repubblica Dominicana. Aveva comunque sicuramente un indirizzo al quale recarsi e cioè quello della signora dominicana che lo ha ospitato.

Glyn Thomas ha rappresentato una spesa per l’ambasciata britannica di Santo Domingo che gli ha dovuto finanziare un soggiorno di oltre 15 giorni presso due ospedali per il trattamento della sua depressione e il viaggio di ritorno in Gran Bretagna.