Nel 2017 sono stati rimpatriati 110.331 cittadini di
33 paesi diversi, la maggior parte dei quali haitiani, secondo un rapporto
fornito dall'Ufficio di Immigrazione.
I rimpatriati si trovavano in una situazione
migratoria irregolare nella Repubblica Dominicana non conforme alle
disposizioni della legge 285-04.
Nelle operazioni di interdizione, effettuate su
tutto il territorio nazionale, sono stati detenuti numerosi stranieri dei quali
57 mila 996 sono stati deportati.
Altri 52 mila stranieri circa sono stati respinti
negli aeroporti di arrivo in quanto non offrivano sufficienti garanzie atte a
dimostrare di essere in grado di soggiornare nel paese per il periodo previsto.
Tra questi anche qualche italiano, ma in grande maggioranza venezuelani.
Requisiti per essere ammessi nel territorio
dominicano una volta giunti in aeroporto:
- passaporto con oltre sei mesi di vigenza
- visto o carta turistica a seconda dei casi
- biglietto aereo di ritorno al paese di origine
- prenotazione alberghiera o indirizzo dove si intende soggiornare nel paese
- disponibilità di fondi sufficienti per il periodo previsto di soggiorno
Si deve dimostrare che il turista in nessun caso
potrà rappresentare una spesa per la Repubblica Dominicana.
Secondo il rapporto presentato i rimpatriati
stranieri provenivano da Albania, Argentina, Armenia, Belgio, Brasile, Bulgaria,
Canada, Cina, Colombia, Cuba, Spagna, Stati Uniti, Francia, Grecia, Guyana,
Haiti, India, Olanda, Iran, Italia, Lituania, Messico, Panama, Perù,
Portogallo, Porto Rico, Russia, Repubblica Sudafricana, Serbia, Taiwan,
Trinidad e Tobago e Venezuela.
Come possiamo osservare non è stato rimpatriato
nessuno straniero proveniente dalla Gran Bretagna. Eppure sicuramente il
britannico Glyn Thomas avrebbe dovuto essere respinto al suo arrivo all’Aeroporto
di Punta Cana. Non aveva, infatti, il biglietto di ritorno e non poteva
dimostrare di essere in grado di finanziare il suo soggiorno nella Repubblica
Dominicana. Aveva comunque sicuramente un indirizzo al quale recarsi e cioè
quello della signora dominicana che lo ha ospitato.
Glyn Thomas ha rappresentato una spesa per l’ambasciata
britannica di Santo Domingo che gli ha dovuto finanziare un soggiorno di oltre
15 giorni presso due ospedali per il trattamento della sua depressione e il
viaggio di ritorno in Gran Bretagna.