Vincenzo Aguzzi, 44enne
pavese, figlio unico, ha perso i suoi genitori nel 2010 ed ha ereditato un
consistente patrimonio immobiliare, otto, tra case e appartamenti, un’azienda
agricola e un conto in banca con diverse centinaia di migliaia di euro. La colf
dominicana della sua famiglia è diventata da allora la sua figura quasi materna
di riferimento. L’Aguzzi non era proprio normale del tutto, dalle fotografie si
direbbe che aveva la sindrome di down. Tant’è che i suoi familiari sono
riusciti a fargli assegnare un amministratore di sostegno, un avvocato di
Milano, e un giudice tutelare.
Recentemente aveva
fatto una cura dimagrante e aveva perso 75 kg in due mesi. Da una foto si vede che ad agosto aveva le gambe gonfie e che quindi
non stava bene in salute. Nonostante questo ha intrapreso a novembre il viaggio
verso Santo Domingo con la famiglia della colf, tutte le spese a suo carico.
Prima della partenza è stato in grado di esibire un certificato medico al suo
amministratore di sostegno che lo dichiarava idoneo al viaggio in aereo. Aveva
da poco cambiato medico, il suo medico ora era quello della colf e si era
preso un avvocato per contrastare la tutela.
La sua morte è
avvenuta nella notte tra il 10 e l’11 dicembre scorso in una località di Santo
Domingo Est nella casa della colf. L’hanno trovato morto sul suo letto. Il
medico legale ha dichiarato come causa l’arresto cardiaco per infarto a seguito
di stato ipertensivo. Il primo certificato medico portava la data del 22
dicembre e un indirizzo di una casa vicina abbandonata. Il certificato è stato
corretto a seguito delle insistenze dei familiari e dell’intervento dell’ambasciata.
Il cadavere aveva dei segni sul collo secondo quanto rilevato da chi ha visto
le fotografie. Il medico legale ha sostenuto che questi segni erano una
conseguenza dell’infarto. Aveva anche una ferita recente con diversi punti
sulla testa ed è stato riferito che era caduto in bagno.
La salma è arrivata a
Pavia qualche giorno fa imbalsamata per cui non sussiste alcuna possibilità di
eseguire l’autopsia in Italia.
Il referto dell’autopsia
è in elaborazione da parte dell'Istituto Nazionale Forense di Santo Domingo e i familiari lo stanno ancora attendendo, a distanza di
oltre un mese dal suo decesso.
Si parla dell’esistenza
di un testamento che sarebbe in mano al suo avvocato, ma che non è stato ancora
pubblicato e della scomparsa di centinaia di migliaia di euro dal suo conto
corrente.
Sicuramente Vincenzo
non è stato oggetto di quelle cure di cui avrebbe avuto bisogno. Il suo viaggio
a Santo Domingo è stato una forzatura, nel senso che, tenendo presente il calo
di peso recente di 75kg e il gonfiore delle sue gambe, la diligenza normale prevista
nel nostro codice civile di “pater familias” o buon padre di famiglia, come
viene chiamata, avrebbe suggerito di non farlo viaggiare. Quindi le persone che
gli erano vicine e cioè la colf e la di lei famiglia da questo punto di vista
non sono state prudenti. C’è poi l’eventualità di una circonvenzione d’incapace
e dell’omicidio colposo. Dopo la presunta caduta in bagno, l’Aguzzi è stato
sottoposto a tutti gli esami medici del caso? Sono interrogativi che troveranno
risposta presso la procura di Pavia dove è stato aperto un fascicolo.
Di omicidio vero e
proprio si potrebbe parlare se ci fosse un movente. Se un’intera famiglia si
beneficia di una persona benestante e generosa non penso che ci sia un movente
per l’omicidio. Se invece esiste un testamento, allora le cose cambiano!