Girano denunce sulle reti sociali non ancora
confermate di incursioni a scopo di avvelenamento delle acque da parte di cittadini
haitiani ai sistemi di approvvigionamento e di erogazione di acqua nella
Repubblica Dominicana.
Sarebbe stato avvelenato un acquedotto nella
provincia di Barahona.
Queste sono le voci che circolano. Si parla da
sempre di un piano nascosto haitiano per impossessarsi della Repubblica
Dominicana e che si attuerebbe tra le altre cose mediante l’avvelenamento dell’acqua
potabile. Si tratta con ogni probabilità di una leggenda metropolitana.
Comunque non dovrebbero essere notizie tanto campate
in aria perché le autorità hanno reagito prontamente, adottando delle misure di
sicurezza.
Sono stati insediati degli agenti di sorveglianza
civili e militari per mantenere sotto custodia le strutture di acquisizione
delle acque, gli impianti di trattamento e le cisterne degli acquedotti del “Distrito
Nacional” e della provincia Santo Domingo.
Sono state destinate alla vigilanza di tutti gli
impianti 24 ore su 24 400 persone e
verrà consentito l’accesso al solo personale tecnico dell’ente che opera nell’area
e che è in grado di identificarsi con una tessera. I non addetti agli impianti
di produzione di acqua potabile non potranno entrare nelle installazioni di
approvvigionamento anche se dipendenti della CAASD.
Dagli acquedotti viene erogata acqua potabile che
pochi bevono perché, come si sa, la maggioranza delle persone preferisce
acquistare l’acqua ottenuta per osmosi che si vende nei negozi di articoli
alimentari e che costa circa 40 pesos per bottiglione di15 litri.
Una reazione, quella delle autorità dominicane,
immediata in un momento in cui si parla insistentemente dell’immigrazione
haitiana che non si riesce a contenere. Nonostante vengano pubblicati ogni mese
dati di decine di migliaia di haitiani deportati nel loro paese, l’allarme dell’immigrazione
haitiana persiste con una connotazione di invasione strisciante.
La maggioranza delle partorienti nei principali
ospedali del “Distrito Nacional” e della provincia Santo Domingo è
rappresentata da cittadine hatiane e queste nascite vengono registrate in un
libro speciale che non concede il diritto alla cittadinanza dominicana.
La comunità internazionale fa però insistente
pressione affinché venga riconosciuto lo Ius Solis che qui vige solo in parte.
Per essere cittadini dominicani bisogna nascere sì nella Repubblica Dominicana,
ma almeno uno dei genitori deve essere munito di un regolare permesso di
residenza e in grado quindi di esibire una carta di identità.
Per il momento è bene che facciamo attenzione a
quello che beviamo. Meglio l’acqua di osmosi che l’acqua del rubinetto depurata
con delle gocce di cloro.