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venerdì 12 gennaio 2018

Si rafforzano le misure di sicurezza negli acquedotti a seguito di voci di avvelenamenti delle acque da parte di cittadini haitiani


Girano denunce sulle reti sociali non ancora confermate di incursioni a scopo di avvelenamento delle acque da parte di cittadini haitiani ai sistemi di approvvigionamento e di erogazione di acqua nella Repubblica Dominicana.
Sarebbe stato avvelenato un acquedotto nella provincia di Barahona.
Queste sono le voci che circolano. Si parla da sempre di un piano nascosto haitiano per impossessarsi della Repubblica Dominicana e che si attuerebbe tra le altre cose mediante l’avvelenamento dell’acqua potabile. Si tratta con ogni probabilità di una leggenda metropolitana.
Comunque non dovrebbero essere notizie tanto campate in aria perché le autorità hanno reagito prontamente, adottando delle misure di sicurezza.
Sono stati insediati degli agenti di sorveglianza civili e militari per mantenere sotto custodia le strutture di acquisizione delle acque, gli impianti di trattamento e le cisterne degli acquedotti del “Distrito Nacional” e della provincia Santo Domingo.
Sono state destinate alla vigilanza di tutti gli impianti  24 ore su 24 400 persone e verrà consentito l’accesso al solo personale tecnico dell’ente che opera nell’area e che è in grado di identificarsi con una tessera. I non addetti agli impianti di produzione di acqua potabile non potranno entrare nelle installazioni di approvvigionamento anche se dipendenti della CAASD.
Dagli acquedotti viene erogata acqua potabile che pochi bevono perché, come si sa, la maggioranza delle persone preferisce acquistare l’acqua ottenuta per osmosi che si vende nei negozi di articoli alimentari e che costa circa 40 pesos per bottiglione di15 litri.
Una reazione, quella delle autorità dominicane, immediata in un momento in cui si parla insistentemente dell’immigrazione haitiana che non si riesce a contenere. Nonostante vengano pubblicati ogni mese dati di decine di migliaia di haitiani deportati nel loro paese, l’allarme dell’immigrazione haitiana persiste con una connotazione di invasione strisciante.
La maggioranza delle partorienti nei principali ospedali del “Distrito Nacional” e della provincia Santo Domingo è rappresentata da cittadine hatiane e queste nascite vengono registrate in un libro speciale che non concede il diritto alla cittadinanza dominicana.
La comunità internazionale fa però insistente pressione affinché venga riconosciuto lo Ius Solis che qui vige solo in parte. Per essere cittadini dominicani bisogna nascere sì nella Repubblica Dominicana, ma almeno uno dei genitori deve essere munito di un regolare permesso di residenza e in grado quindi di esibire una carta di identità.

Per il momento è bene che facciamo attenzione a quello che beviamo. Meglio l’acqua di osmosi che l’acqua del rubinetto depurata con delle gocce di cloro.