Nel certificato medico consegnato ai familiari
risulta che Vincenzo Aguzzi è
morto per uno scompenso cardiaco acuto nel contesto di una cardiopatia ipertensiva.
Il cadavere è arrivato imbalsamato e quindi privo di tutti gli organi vitali
sui quali sarebbe stato eventualmente possibile eseguire una seconda autopsia.
Secondo il giornale La Provincia Pavese qualcosa di simile è già accaduto in
passato a Cuba. Testualmente detto giornale riporta quanto segue:
“L’impossibilità di svolgere una seconda autopsia dopo quella di Santo Domingo,
accertata anche dall’autorità giudiziaria, riporta alla mente un caso simile e
vecchio di 22 anni. Era il 1996 e un 55enne di Pietra de Giorgi morì durante
una vacanza a Cuba. Subito le autorità locali parlarono di infarto, in un
secondo momento di soffocamento avvenuto mediante un cavo elettrico stretto
intorno al collo. Anche in quella circostanza, nel momento in cui la salma
venne rimpatriata, fu impossibile procedere a una seconda autopsia poiché i
medici legali cubani avevano rimosso gli organi interni.”
Forse siamo in
presenza del delitto perfetto anche in questa occasione, ma non lo sapremo mai
per certo. In fondo è stata fatta un’autopsia che è valida a tutti gli effetti
secondo la legge di un paese sovrano. Diverso è stato il caso del giovane
farmacista Alessandro Grandis alla cui autopsia ha partecipato anche la madre,
anatomopatologa di professione.
Restano comunque
tante cose da approfondire in particolare sul rapporto tra Vincenzo Aguzzi e la
Colf e la sua famiglia e sull’idoneità o meno del deceduto a intraprendere un
viaggio in aereo. Ci sono gli estremi del reato di circonvenzione di incapace?
Si trattava in effetti
come risulta da un altro articolo di La Provincia Pavese di “una persona buona
e anche estremamente ingenua. Bastava che qualcuno gli chiedesse dei soldi e
lui glieli dava senza problemi”. Questo probabilmente è stato il motivo per cui
la sua famiglia ha chiesto e ottenuto che gli venisse nominato un
amministratore di sostegno (un avvocato del Foro di Milano) e un giudice
tutelare, per evitare come riporta il menzionato giornale “che persone con
cattive intenzioni potessero raggirarlo e spillargli denaro”.
I funerali hanno
avuto luogo nella mattinata di sabato. La colf dominicana era presente insieme
alla sua famiglia e a tanti amici dominicani del defunto.
Resta da chiarire
anche la veridicità dell’esistenza di un testamento e la scomparsa di centinaia
di miglia di euro dal suo conto. L’Aguzzi aveva ereditato dai suoi genitori
morti nel 2010 un patrimonio composto da 8 appartamenti e un’azienda agricola e
viveva quindi di rendita.
Il fascicolo con ogni
particolare della vicenda è già in possesso della Procura della Repubblica di
Pavia.