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giovedì 23 giugno 2022

Sicurezza nazionale in pericolo

 



Il presidente Abinader ha dichiarato: “La crisi di Haiti rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale. E il modo in cui si evolve questa crisi lo conferma. Le bande armate, nella loro sanguinosa lotta per il controllo dei territori, hanno seminato caos e violenza, costringendo i cittadini a fuggire in altre regioni o, preferibilmente, nella Rep. Dominicana.

Si prospetta un futuro molto incerto per il paese che ci ospita. Oltre ai problemi dell’inflazione cavalcante e del minore potere di acquisto dei cittadini a fronte di stipendi che restano invariati, si prospetta a breve termine anche la carenza di alimenti e di beni di prima necessità a seguito di una serie di fattori, tra cui la guerra in Ucraina, ma non solo. A tutto questo dobbiamo aggiungere la criminalità dilagante che non si riesce ad arginare, la violenza generalizzata a tutti i livelli, anche all’interno delle famiglie, a seguito della tensione sociale imperante e, come se tutto questo non bastasse, al massiccio attraversamento della frontiera verso la Rep. Dominicana di haitiani in fuga dalle bande armate.

Queste stesse bande, secondo le testimonianze di haitiani che conoscono la situazione, hanno già delle enclavi nella Repubblica Dominicana, uno dei punti di trasferimento e rifornimento di armi e droga.

Gli haitiani fuggono anche dalla povertà e dalla mancanza di cibo.

Secondo il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, 4,5 milioni di haitiani soffrono per l'insicurezza alimentare, che si aggiunge  all'inflazione e alla mancanza di un governo legittimo.

Migliaia di persone affamate, spaventate e senza speranza vengono spinte verso l'emigrazione.

La Repubblica Dominicana si trova in un difficile dilemma. Ha la responsabilità di chiudere le porte dei suoi confini per contenere una valanga quasi inevitabile, o di aprirle ai profughi.