Donald Trump ha
confermato che Robert F. Kennedy junior, detto Bobby, figlio di Bob Kennedy e
nipote di JFK , avrà un ruolo importante nella futura amministrazione Usa,
occupandosi verosimilmente di sanità pubblica. Trump non ha specificato se gli
affiderà l’incarico formale di ministro della Salute ma gli ha comunque garantito
libertà di movimento: quella di Donald e dell’erede di JFK rappresenta, del
resto, la vittoria e il riscatto di coloro che si sono opposti alla gestione
pandemica, al silenzio delle istituzioni, all’avidità dell’industria
farmaceutica, alla medicalizzazione dei cittadini e allo stravolgimento dei loro
diritti fondamentali.
L’erede di John
F. kennediy è uno dei pochi politici che ha preso una posizione netta contro i
preparati anti Covid, definendo la vaccinazione di massa un «crimine contro l’umanità».
Se davvero Trump lo lascerà libero di portare avanti la sua rivoluzione, i
produttori di vaccini potrebbero perdere l’immunità nelle cause in tribunale e
non avere più incentivi finanziari. La seconda vittima saranno le agenzie
federali che hanno alimentato l’orgia vaccinale di questi anni: la Food and
Drugs Administration (Fda), i Centers for Disease Control (Cdc) e il National Institute
of Health (Nih), feudo per quarant’anni di Anthony Fauci. Dopo le follie
pandemiche, gli elettori americani mostrano di aver perso fiducia nelle
istituzioni e Trump vuole dar loro voce: non ha escluso, ad esempio, di
assecondare Kennedy nella sua proposta di togliere alcuni vaccini dal mercato.
L’ostilità al famigerato «Trattato pandemico» e la conseguente uscita degli
Stati Uniti dall’Organ izzazione Mondiale della Sanità (Oms) è altrettanto
possibile. Tira una brutta aria soprattutto per l’industria farmaceutica: senza
necessariamente cambiare il processo di approvazione dei farmaci, Kennedy
potrebbe dare filo da torcere alle aziende opponendosi al via libera di farmaci
che non si sono dimostrati sicuri ed efficaci.