In campagna
elettorale in una democrazia qualunque, soprattutto in un paese dove i brogli
macroscopici definiscono l’esito delle elezioni, si può dire e promettere
tutto, l’importante è essere eletti.
La vicepresidente
Kamala Harris nella sua campagna ha giocato su entrambi i fronti del conflitto
in Israele, rivolgendosi agli elettori
degli stati chiave con messaggi contrastanti.
Ha cercato di
corteggiare il voto arabo nel Michigan e il voto ebraico in Pennsylvania.
Nel Michigan la Harris
ha dichiarato: "Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è
devastante. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza.
E non resterò in silenzio".
Nella pubblicità
della Pennsylvania, invece, Harris afferma: "Voglio essere chiara: sosterrò
sempre il diritto di Israele a difendersi e mi assicurerò che Israele abbia la
capacità di difendersi. Perché il popolo di Israele non dovrà mai più
affrontare l'orrore che un'organizzazione terroristica chiamata Hamas ha
causato il 7 ottobre".