La realtà supera spesso
la fantasia. L'ex comico Volodymir Zelensky non fa ridere più nessuno. Ha voluto
sostenere gli obiettivi dell'Occidente a spese della nazione di cui è presidente.
Una decina di milioni di ucraini ha abbandonato il paese, l'economia è
paralizzata e la spesa pubblica dipende dagli aiuti occidentali che in parte
finiscono nelle tasche dei funzionari dello stato più corrotto del mondo.
Le armi sono
state fornite puntualmente e in grandi quantità, ma le perdite sul campo in
termini di vite umane dopo quasi tre anni sono state ingenti e si stimano in
700.000 soldati caduti e altrettanti feriti e non più in grado di combattere. Ora
la guerra volge alla sua fine, una sconfitta sicura, ma l'ex comico non ci sta:
l'Ucraina deve essere ammessa alla Nato con un suo coinvolgimento diretto nella
guerra. L'alternativa è il ricorso alla tecnologia nucleare per la preparazione
di bombe atomiche da impiegare contro la Russia. Una tecnologia che l’Ucraina possiede
dai tempi in cui faceva parte dell'Unione sovietica.
La minaccia-ultimatum
lascia tutti con il fiato sospeso e non si sa come questa storia andrà a finire.
Sicuramente un conflitto atomico nel cuore dell’Europa desta molta
preoccupazione tra coloro che finora hanno giustificato il sostegno dell’Ucraina
in questa guerra votata a una sicura sconfitta sin dall’inizio. L’ex comico dalla
perenne maglietta verde non fa davvero più ridere nessuno.