Una cittadina
canadese impegnata in affari nella Repubblica Dominicana non immaginava che l’omissione
di una pratica di un costo inferiore a mille pesos, l'avrebbe portata alla
bancarotta costringendola a pagare un risarcimento di due milioni di pesos per
un incidente nel quale non era stata coinvolta.
Con il veicolo che la
canadese aveva importato e poi venduto, senza completare le pratiche
burocratiche, si è verificato un incidente che ha causato la morte di una
persona.
In qualità di
titolare, il risarcimento del danno è ricaduto su di lei, in quanto i legali
degli attori hanno fatto ricorso a provvedimenti di legge, tra cui quello di
indirizzo sconosciuto (art. 69 n. 7 c.p.c.), per cui le citazioni non le sono mai
pervenute e quando sono iniziati i sequestri dei suoi beni ha scoperto di
essere stata condannata in primo e secondo grado con ratifica definitiva e
irrevocabile della Suprema Corte.
Quest'anno la Corte
Suprema di Giustizia ha emesso la sentenza SCJ-SS-22-0004, che stabilisce che
l'acquirente del veicolo è responsabile dei danni che provoca, purché il
contratto sia stato registrato prima dell'incidente.
Gli incidenti
stradali generano cause civili nei tribunali del paese e spesso lasciano i
proprietari dei veicoli in rovina.
Ciò che colpisce in
questo caso è che gli avvocati dell'attore "non conoscevano" l'indirizzo
della canadese, ma sapevano dove si trovavano i suoi beni dopo che la sentenza
di primo e secondo grado è passata in giudicato presso la Corte Suprema di
giustizia.
L'avvocato Eduardo
Tavárez Guerrero consiglia di fare lo scarico, prendendo il contratto di
vendita autenticato e registrato presso il municipio corrispondente, una copia
della registrazione, i documenti di entrambe le parti e la ricevuta di
pagamento della DGIII.