Ogni tanto penso ai miei ragazzi, a quante ne
abbiamo fatte in otto anni. Questi giovanotti erano difficili da mantenere. Avevano
delle famiglie numerosissime. In quel ceto sociale si arriva ad avere anche
10/12 figli, 2/3/4 mogli. Varie situazioni quindi da sostenere e tanti problemi
da risolvere. Ognuno di loro aveva problemi economici devastanti. Vivevano
nella miseria vera e ogni giorno avevano un dramma diverso da raccontarmi. Io
li trattavo come figli, nonostante qualcuno potesse essere mio padre,
diventarono anche loro parte della mia quotidianità.
Mi piaceva ascoltare le loro storie, si
organizzavano delle cene per passare qualche ora insieme. Amavo in particolare
farmi raccontare quello che gli succedeva nei luoghi di povertà in cui
vivevano, come e dove dormivano, cosa mangiavano quando avevano da mangiare,
cosa succedeva di notte nei loro quartieri, i litigi con le loro ex che
finivano molto spesso in racconti da serial killer, figli sparsi in ogni dove.
C’era chi vendeva il suo letto quando non aveva soldi, chi era disposto a farsi
tradire dalla moglie per soldi, fingendosi il cugino. A qualcuno cadevano
proiettili in casa mentre dormiva. C’era chi non poteva conoscere il sesso del
proprio figlio durante i 9 mesi di gravidanza per mancanza di soldi, chi veniva
a lavorare senza scarpe perché lo avevano derubato di prima mattina, chi aveva
trascorso la notte in prigione. Storie davvero raccapriccianti che se le
racconto oggi è difficile crederci. Nemmeno mia moglie a volte ci credeva a
certe cose, nonostante anche lei fosse dominicana.
Quelli della foto sono i superstiti, alcuni di loro
mi hanno seguito da quando ho cominciato, perché in otto anni forse ne avrò
visti e cambiati a centinaia ed ognuno di loro ha lasciato qualcosa di bello in
me!
Esperienze…..