Il fatto è accaduto
a Las Terrenas. Ecco la denuncia di Gabriella Zattera pubblicata sul giornale
De Interés Samaná:
“Voglio che sia reso
pubblico quello che mi è successo la notte del 20. Prima di tutto voglio dire
GRAZIE a tutte le persone che mi hanno aiutato: le ragazze che hanno chiamato
la polizia, la polizia che è arrivata subito e le persone che hanno collaborato
per rintracciare il rapinatore in modo che la polizia lo potesse arrestare!
Qui ci sono molte
persone di cuore. Ma non è giusto che ora il rapinatore sia di nuovo libero! Un
rapinatore che ha molte altre denunce! Perché? Perché per recuperare tutte le
mie cose che la polizia ha trovato nel luogo in cui il rapinatore le aveva
gettate (cellulare, soldi, carta di credito) è stato necessario sporgere denuncia
e pagare!
Sono in vacanza non
posso rimanere qui senza niente, sperando che un giorno si faccia un processo a
Samaná! Devo tornare nel mio paese per lavorare! Quindi oltre ad essere stata buttata
a terra dal rapinatore perché non volevo lasciargli le mie cose e ad essere
stata picchiata, ho dovuto anche spendere soldi per pagare un avvocato: ho
preso un sacco di botte, e lui invece è libero! Non mi sembra vero!
Sto scrivendo
questo e lo comunicherò anche alle autorità del Paese perché questo modo di
fare non può essere corretto! Il rapinatore può rimanere libero! L'hanno rintracciato
presto, ma siccome io dovevo rientrare nel mio Paese con le cose contenute
nella refurtiva, ho dovuto ritirare la denuncia! Se non l’avessi fatto, il rapinatore
sarebbe finito recluso a Samaná perché ha molte altre denunce, ma non avrei
potuto avere le cose che mi sono state sottratte e non avrei potuto rientrare
in Italia, perdendo così il mio lavoro e molto altro! E come avrei potuto
vivere qui, se tutte le cose che mi sono state sottratte si trovassero presso
la polizia?
Grazie dal profondo
del mio cuore a tutti coloro che mi hanno aiutato!”