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sabato 23 settembre 2023

Guerra russo-ucraina: da 19 mesi i russi difendono i territori occupati e popolati da russofoni




C’è chi aggredisce e c’è chi si difende, ma non è tanto semplice stabilire come stanno veramente le cose. Se ci limitiamo a una visione parziale della situazione, costatiamo che la Russia ha invaso l’Ucraina il 24 febbraio del 2022 e la conclusione che ne consegue è che la Russia è un aggressore. Sappiamo, però, che le controversie tra i due Paesi risalgono a otto anni prima, nel 2014:

un presidente legittimo è stato destituito dalla piazza grazie all’intervento degli Stati Uniti e delle ONG di George Soros;
la Russia ha occupato e poi annesso a seguito di referendum la Crimea;
due regioni ucraine russofone hanno dichiarato la secessione;
è stato firmato il trattato di Minsk tra la Russia e l’Ucraina.
Inutile dire che l’Ucraina non ha rispettato questo trattato e che i numerosi seguaci del nazista Stepan Bandera, non li si può chiamare nazisti perché scatta la censura della nostra “libertá” di stampa, hanno iniziato una costante aggressione militare contro le regioni secessioniste e nel contempo sono state emesse leggi che vietavano l’uso della lingua russa in Ucraina, parlata tra l’altro da oltre la metà della popolazione.
La protezione dei cittadini ucraini di nazionalità russa delle regioni secessioniste, vista anche l’inosservanza del trattato di Minsk da parte dell’Ucraina che avrebbe portato a una soluzione pacifica della controversia, giustifica l’invasione russa. Non si tratta, quindi, di una guerra di aggressione, ma della volontà di salvaguardare i cittadini ucraini etnicamente russi.
Una guerra di difesa quindi e non di aggressione. Tant’è che sono state occupate dai russi altre due regioni, che tra l’altro non controlla completamente, sempre popolate da russofoni, e successivamente l’esercito russo si è limitato a difendere questi territori durante diciannove mesi.
Non sembra proprio che si possa affermare che se l’Ucraina perde questa guerra, nessuno stato al mondo può sentirsi sicuro come ha sostenuto oggi Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti.
Per quel che riguarda i referendum annessionisti nelle regioni Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, noi italiani non dovremmo assolutamente metterne in dubbio l’autenticità, in fondo il Regno di Sardegna, attuale Repubblica d’Italia, se ne servì ampiamente a suo tempo come ben sappiamo per annettersi gli stati militarmente occupati della penisola italica.
Rimanendo sul tema dei referendum, si dovrebbe tener presente che gli Stati Uniti nel 1848 hanno invaso il territorio messicano, annettendosene oltre la metà. Il tutto senza fare alcun referendum naturalmente…