L'Ucraina richiama i cittadini maschi emigrati per arruolarli nell'esercito. Solo in Germania ce ne sono circa 200.000, in Polonia 80.000 e tanti altri un po' dappertutto: in Austria, in Italia, in Ungheria tra gli altri.
La fascia di età degli arruolabili si estende dai 18 anni ai 60. Il rimpatrio comunque non è gradito dai richiamati: ormai si sa che sull’esteso fronte dell’Ucraina sudorientale i soldati muoiono come mosche.
Di cifre non si può parlare perché scatta subito la censura occidentale. Il numero dei morti ucraini è un segreto di stato. Ne sa qualcosa la Von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che a fine novembre del 2022 rivelò che la cifra dei soldati ucraini caduti sul campo di battaglia aveva raggiunto i centomila. La Nato le diede una tiratina d’orecchie e la signora, che non si capisce come occupi una carica così importante, dovette ritrattare tutto. Se allora erano in effetti 100.000 i caduti, ora si ritiene che la cifra di 300.000 sia stata ampiamente superata. Altrettanti sarebbero i feriti. Quindi, attualmente l'esercito ucraino è a corto di uomini e li cerca affannosamente tra gli emigrati. Anzi propone ai paesi europei di deportare i renitenti alla leva. Germania, Austria, Italia e Ungheria hanno già dichiarato che non sono disposti a farlo. Solo la Polonia ha acconsentito e provvede alla deportazione dei cittadini ucraini residenti e rientranti nella fascia di età prevista per l'arruolamento qualora questi non rimpatrino volontariamente.