Queste sono le recenti affermazioni di Massimiliano
Scerra:
“Ma c'è un altro importante messaggio che Ivo ci ha
lasciato: l'importanza
dell'unità nella nostra comunità. Troppo spesso ci troviamo divisi, parliamo
male gli uni degli altri e ci confrontiamo in modo distruttivo. Questo
non serve agli interessi comuni degli italiani in Repubblica Dominicana.”
“È ora che prendiamo esempio da lui e lavoriamo insieme, anziché
scagliarci accuse infondate o diffamare gli altri.”
“In memoria di Ivo Bellaccini, impegniamoci a onorare il
suo legato. Uniamoci come
una comunità coesa, mettendo da parte le divergenze personali e
lavorando insieme per un futuro migliore.”
Appellandosi alla memoria di Ivo Bellaccini, Massimiliano
Scerra invita la comunità a essere più coesa, a non “parlare male gli uni degli
altri confrontandosi in modo distruttivo” e ancora “a lavorare insieme anziché
scagliarci accuse infondate o diffamare gli altri”.
Evidentemente Massimiliano Scerra, consigliere del
Com.It.Es e coordinatore nazionale del MAIE ha una sua personale visione della
comunità italiana locale. Non si capisce però da dove deduca i conflitti tra i
connazionali, le accuse infondate e le diffamazioni di cui parla.
Non seguo sulle reti sociali Massimiliano Scerra anche
perché mesi fa mi ha bloccato. Mi sono interessato a lui un paio di volte
con riferimento all’uso del titolo di dottore e al suo intervento da tanti
ritenuto minaccioso nei confronti del senatore Giuseppe Visca nell’assemblea Com.It.Es del 5 luglio scorso. Pensavo che entrambe le questioni fossero attualmente
al vaglio della Commissione Etica del Com.It.Es Santo Domingo, invece, a quanto
pare non è così. Un intervento del Com.it.es su quella che sembra una vera e
propria usurpazione di titolo sarebbe opportuno come anche l’eventuale presa di posizione sulla rilevanza penale delle affermazioni dello Scerra relative al senatore
Visca durante la menzionata assemblea.
Personalmente penso che se queste cose non verranno
chiarite, l’immagine dello Scerra subirà un forte deterioramento. E non sarebbe
colpa di nessun diffamatore, sarebbe dovuto solo al suo comportamento.
Questo però è soprattutto un problema del MAIE che lo ha
scelto come coordinatore nazionale e del Com.It.Es la cui Commissione Etica non
procede a definire le tematiche che ho illustrato.