Cittadina portoricana,
quindi con passaporto statunitense, proveniente da San Juan è stata respinta all’AILA
e rispedita a casa con lo stesso aereo. Dei respingimenti ne abbiamo parlato di
recente, ma questo non è uno qualunque. I motivi alla base sono politici!
La signora era stata
schedata decine di anni fa come comunista! Dai controlli si è riscontrato che aveva
fatto parte del Partito Comunista Portoricano. Sembra una notizia d’altri tempi,
un vero e proprio ritorno al passato. Comunque le schede sono schede, si fa per
dire, e se nessuno le aveva cancellate, gli ufficiali di Migracion ne dovevano
tener conto. E poi certe schede del servizio di intelligenza devono sempre
essere prese in considerazione. O no? Fa ridere forse, se vogliamo. E magari le
cose sarebbero andate a finire anche diversamente se la signora da buona
comunista d’altri tempi fosse stata meno caparbia.
Penso comunque che i
nostri, tanti, connazionali che vantano un’antica militanza nei partiti della
falce e martello non si debbano preoccupare più di tanto. Si dice in giro che
dopo che si è saputo sulla fine di Bertinotti e degli altri irriducibili, tutte
le schede a livello mondiale relative ai comunisti italiani sono state
incenerite. E ti pareva, uno che va con il panfilo, l’altro che si aggira vestito
con il doppio petto, ecc. E poi ora sono al governo da mo’ sotto le direttive
di boy scout di comunione e liberazione e accoliti di Soros e di Wall Street.
No, penso proprio che gli ex-comunisti nostrani non se ne debbano preoccupare
più di tanto!
Tornando alla pasionaria
portoricana, come ho precisato sopra proveniva da San Juan di Porto Rico. La
compagnia aerea, Jet Blue, e l’aeroporto di arrivo, Las Americas. Lo scopo del
suo viaggio era comprare un generatore di corrente con inverter e delle
batterie per installare il tutto a casa sua e quindi provvedere alla mancanza
di energia elettrica cronica dell’isola a seguito delle devastazioni
dell’uragano Maria. Praticamente dopo il passaggio di questo uragano il sistema
di erogazione dell’energia elettrica a Porto Rico è collassato e oltre l’80% della
popolazione è rimasta al buio.
La signora è arrivata
nel paese lo scorso 15 novembre ed è stata trattenuta per cinque ore negli
uffici di Migracion dell’AILA. Successivamente è stata rimpatriata con lo
stesso aereo con il quale era arrivata.
La decisione è stata
oggetto di critiche da parte dei funzionari dell’aeroporto che sostenevano che
non siamo più in un’epoca in cui si perseguita il comunismo. Secondo le
autorità invece la signora si è rifiutata di farsi prendere le impronte
digitali ed ha adottato un comportamento aggressivo e insultante.
La signora ha sostenuto
più volte, secondo le testimonianze degli ufficiali, che tante domande e
controlli non le parevano strani perché la “Repubblica Dominicana è una
repubblica delle banane, del terzo mondo, molto arretrata.” E ha aggiunto: “Se
volete rispedirmi al mio paese fatelo. Ma io non mi farò prendere le impronte
digitali.”
L’onore delle armi alla
signora comunista allora. In fondo in questa vicenda è l’unica che ne viene
fuori bene, almeno secondo me. È rimasta coerente alla sua ideologia e di
questi tempi non è poco.
Poi se a casa ha anche
il panfilo, questo non lo sappiamo, ma di primo acchito penso di no. Mica tutti
i comunisti del mondo sono come i nostri, che fanno le campagne elettorali per
vincere le elezioni e poi lasciano al governo la feccia del mondo?