Tre persone sono state rinvenute morte all’interno
di una Mazda parcheggiata nei pressi della rinomata via Bolivar, una donna adulta
27enne al volante e due minorenni di 14 e 4 anni. I corpi non presentavano
segni di violenza e la causa del decesso era un mistero che però la polizia ha già
risolto.
L’assassino invisibile, il monossido di carbonio, ha
colpito ancora.
La Mazda era accesa, parcheggiata con i finestrini
chiusi, anche a causa delle piogge persistenti degli ultimi giorni con l’aria
condizionata funzionante a pieno regime. A seguito di un guasto meccanico
veniva convogliato in cabina il gas tossico. Secondo la polizia la Mazda presentava
un alto livello di corrosione nel sistema di emissione o tubo di scarico e una
rottura nella sua struttura. Dal controllo scanner è risultato che la macchina
non possedeva il convertitore catalitico, che è un componente del motore di
combustione e che serve alla riduzione e al controllo dei gas nocivi espulsi.
La giovane donna rinvenuta al volante sorella e zia delle minorenni, mentre si
stava asfissiando è riuscita a fare una telefonata a suo padre chiedendo aiuto.
Di solito questi avvelenamenti per monossido di
carbonio sono frequenti e si devono per lo più all’uso dei generatori di
corrente a seguito della frequenza dei black out oppure a seguito delle
interruzioni di corrente prolungate dopo il passaggio di un uragano. Se i
generatori di corrente non vengono utilizzati nel modo corretto e in spazi
sicuri e ventilati sono possibili degli avvelenamenti per monossido di carbonio
oltre a incendi ed esplosioni.
Succede anche con frequenza che l’assassino
invisibile colpisca nei motel. Per un motivo o per l’altro, di solito perché il
conducente teme che la macchina non riparta una volta spenta, per un guasto al
motorino di avviamento o per insufficienza della batteria, il motore viene
lasciato acceso nel garage adiacente alla camera dell’albergo. Succede ogni
anno che qualcuno muoia per questa causa. Gli ultimi avvelenamenti di monossido
di carbonio risalgono al 2016 sempre in un motel. Il motore è stato lasciato
acceso nonostante l’invito del personale dello stabilimento a spegnerlo. Il
conducente temeva di non riuscire a riaccenderlo. In questo caso la causa dei
decessi non è stato tanto l’assassino invisibile quanto l’ignoranza del
conducente.