Governo
dominicano e chiusura della nostra ambasciata
Lo sapevate che il governo dominicano per
manifestare il suo malumore per la chiusura dell’ ambasciata italiana è giunto
a minacciare di trasferire a La Valletta a Malta la sua ambasciata e il suo
Ambasciatore a Roma e di fare altresì partire dall’Aeroporto di quell’isola
tutti gli aerei che ogni anno portano circa 100 mila turisti italiani a
trascorrere le loro vacanze nella ridente Repubblica caraibica?
Paradisi
fiscali. I funzionari della Farnesina sono autorizzati a esternalizzare servizi
alle società offshore
Scoppia un altro scandalo legato ai paradisi fiscali
e ai conti che in questi dei personaggi noti intrattengono con società offshore.
La Farnesina ne esce ancora una volta indenne. Eppure senza andare tanto
lontano il servizio visti della Repubblica Dominicana è stato esternalizzato a
una società avente sede nelle Isole Mauritius.
Onestà
dei funzionari della Farnesina? Forse, ma pelo sullo stomaco, tanto…
Non sono sicurissimo che i funzionari della
Farnesina siano onesti anche perché nel loro modo di operare manca spesso la
trasparenza. Di quello invece di cui sono certo è che hanno il pelo sullo
stomaco. Hanno proposto la chiusura di un’ambasciata come la nostra per motivi
di risparmio, che invece si autofinanziava, con il numero di residenti di gran
lunga più numeroso del Centro America e Caraibi, sottomettendola a un’altra
ambasciata meno importante a due ore di volo e compromettendosi a mantenere l’invarianza
dei servizi! Ma non basta, sono passati subito all’azione secondo lo stile di Giulio
Cesare: veni, vidi , vici ed erano determinati a vendere i beni demaniali sul
territorio dominicano. Meno male che i vertici della Casa de Italia, li hanno
opportunamente dissuasi… con minacce di denunce penali!
La
ripicca dei burocrati potenti
Ma i potenti non si arrendono facilmente. La sede
dell’ambasciata una volta che ne è stata annunciata la riapertura non è stata
oggetto di ammodernamenti e ristrutturazioni. Tant’è che ora si rende
necessario il trasloco. Dopo 120 anni abbandoniamo quindi i beni immobili
donatici da Angiolino Vicini Trabucco. Che si voglia con un colpo di mano, prima
della disfatta scontata delle prossime elezioni, svendere una volta per tutte i
beni demaniali?
Soldi
sì, soldi no…
È un errore sostenere che la mancata erogazione dei
servizi consolari dipenda dalla carenza di risorse. Questa invece a ben vedere
è legata a scelte ben precise. La spesa del personale attualmente supera di un
buon 30% quella sostenuta quando i servizi consolari venivano erogati in
giornata. Manca il personale meno costoso, quello locale a contratto, c’è
invece un diplomatico e qualche funzionario di ruolo in più. Ci sono poi soldi
per l’affitto, l’arredamento e l’allestimento della nuova sede e sono in
programma degli interventi di tutto riguardo di cooperazione internazionale a
favore della Repubblica Dominicana. Più soldi di così!
Priorità
dell’ambasciata
Nell’incontro di Las Terrenas le priorità espresse
dall’ambasciatore sono state il rilascio dei passaporti e l’assistenza ai
connazionali. Nell’incontro di Bayahibe invece, il rilascio dei passaporti e le
iscrizioni all’AIRE. Si nota un certo miglioramento direi, ferma restando l’assistenza
ai connazionali ovviamente. Chissà perché non si riesce a conoscere la cifra
esatta degli iscritti all’AIRE: il segreto meglio custodito!