L’obbligo d'insegnamento della Bibbia nella Rep.
Dominicana nei corsi di studi pre-universitari è sancito da una legge ben
precisa. Alla Camera dei Deputati si esige ora che questa legge venga
applicata.
Il tema è salito alla ribalta dei media ed è oggetto
attualmente di grande attenzione a tutti i livelli sociali.
La legge in questione è stata approvata dal
Congresso Nazionale (bicamerale) nel 2000 e stabilisce che nelle scuole e licei
venga letto ogni giorno un testo biblico.
Una volta la settimana si dovrebbe procedere inoltre
anche allo studio della Bibbia in base a programmi e metodi proposti dalla
Conferenza Episcopale Dominicana e dalla Confederazione Dominicana dell’Unità
Evangelista (Codue).
La presentazione della richiesta di questa
risoluzione da parte dei deputati ha dato origine a dibattiti tra chi favorisce
la sua approvazione e chi la rifiuta.
A quest’ultimo gruppo appartiene la deputata Faride
Raful del PRM, che ha definito la legge incostituzionale.
Secondo alcuni settori questa legge è contraria alla
costituzione e ai principi democratici che dovrebbero prevalere nel paese. La
Costituzione, infatti, sancisce la libertà di culto
Altri settori fanno presente che nello scudo
nazionale è presente nel suo centro una Bibbia aperta e che il motto alla base
della fondazione della Repubblica è “Dios, patria y libertad”.
Tra l’altro i cattolici hanno chiamato in causa il
concordato vigente con il Vaticano sottoscritto nel 1954 che definisce la
Repubblica Dominicana come una nazione “cattolica, apostolica e romana”.
Diciamo che non sembra nemmeno più tanto scontato e
auspicabile per i cattolici in particolare la lettura della Bibbia nelle aule
scolastiche e l’esibizione di altri simboli e icone cristiane. Almeno da parte
dell’attuale Papa sono evidenti delle contraddizioni. Si delinea una maggiore
apertura alle altre religioni.
Anche se il sacerdote che ha celebrato la messa alla
quale ho assistito questa mattina era indignato dell’opposizione all’obbligo di
lettura della Bibbia, c’è da dire che la posizione del Papa al riguardo
non è chiara e che ci sono chiese cattoliche nelle quali si è già proceduto a
leggere il Corano.
Ultimo ma non per importanza ricordiamo che tra i
politici locali la percentuale di massoni è elevatissima e che questi abbracciano
di fatto una religione monoteista non assimilabile alle altre già esistenti a
livello mondiale se si esclude forse l’ebraismo.