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mercoledì 3 ottobre 2018

Prima sentenza a favore di Riccardo Rigoni, il connazionale di Las Terrenas sfrattato a mano armata




Il tribunale civile, commerciale e del lavoro di prima istanza di Samanà ha ritenuto ingiustificato il licenziamento del connazionale Riccardo Rigoni, abitante a Las Terrenas, e di conseguenza ha dichiarato risolto il contratto di lavoro per colpa dei datori di lavoro, Briselis Hiciano e Furstenberg Sabastien Egon, che sono stati condannati a pagare al connazionale licenziato i seguenti importi a titolo di diritti :
28 giorni di preavviso, pari a RD$ 68.149.-, 184 giorni di indennità di fine rapporto, pari a RD$ 447.838.-, 18 giorni di ferie, pari a RD$ 43.810.-, quota tredicesima mensilità, pari a RD$31.494.- per un importo totale di RD$ 559.797.-
Si tratta della prima sentenza che riconosce in qualche misura i diritti di Riccardo Rigoni che si sta battendo da oltre un anno per avere giustizia. La sentenza non è soddisfacente soprattutto per quel che riguarda il calcolo dell’indennità di fine rapporto che non può riguardare ovviamente solo 184 giorni in quanto il connazionale ci lavorava da anni. Infatti secondo i calcoli esatti questa cifra dovrebbe essere di RD$1.350.000.- E ci sono altre voci mancanti come per esempio l’assicurazione sociale.
Ricardo Rigoni ha deciso quindi di ricorrere presso il tribunale di San Francisco dove ci sono diversi giudici specializzati in diritto del lavoro e non generici come a Samanà. Di fatto è frequente il ricorso in appello per questo motivo al tribunale di San Francisco.
Dà nell’occhio il fatto che pur riconoscendo la colpa del datore di lavoro il giudice abbia previsto la compensazione delle spese giudiziali.
“Si tratta comunque di un inizio”, lo sostiene il nostro connazionale, “devono pagare anche la morte dei miei animali. Comunque questa sentenza almeno è a mio favore. Ora andremo a bloccare eventuali conti correnti e già questo dovrebbe infastidire, oltre alla figuraccia pubblica.”
Dal punto di vista penale non si è andato avanti, ma il discorso si riprenderà presto. “Sono riuscito a far cambiare un “fiscal”, ma quello subentratogli ha respinto la querela senza motivazione. Non ho soldi per continuare. Non appena ne avrò andrò avanti anche con il penale. Oggi come oggi non sono entrato in possesso nemmeno delle mie mutande. Tutto è ancora dentro la casa, in teoria, poi forse sarà sparito tutto, ma io ho i documenti che al momento opportuno userò”.
Riccardo Rigoni non intende arrendersi. La sua battaglia dura già da oltre un anno. Ha subito uno sfratto a mano armata il 7 luglio 2017 e nonostante l’enorme difficoltà di procedere per le vie legali contro un miliardario non si è mai arreso e ora ha raggiunto il suo primo successo al quale gli auguriamo di cuore che seguano tutti gli altri.
Ecco la sua storia: