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martedì 9 ottobre 2018

Sciopero degli esercenti il trasporto urbano privato in tutto il Gran Santo Domingo. Era da tempo che non succedeva.



Certo, i prezzi dei combustibili si mantenevano bassi, anzi con la riduzione delle quotazioni del petrolio i conducenti hanno ricevuto benefici che ora non sono disposti a restituire. Vogliono l’aumento delle tariffe e basta e sono poco flessibili alla trattativa.
Del resto i trasportatori organizzati in pseudo sindacati che altro non sono che strutture di lotta urbana a tutto campo sempre pronta al contrasto con le forze dell’ordine e alla vessazione degli utenti.
I sindacati sono molto politicizzati tant’è che uno dei suoi leader, Juan Hubieres, il presidente di Fenatrano, il principale sindacato dei trasportatori a livello nazionale, è stato in passato anche deputato.
Gli scioperi a sorpresa hanno tutta l’aria di puntare più in là del semplice aumento delle tariffe del trasporto passeggeri. La tempistica, e cioè l’approssimarsi della campagna elettorale del 2020, presidenziali e amministrative, e la modalità della guerriglia urbana non passano inosservate.
Diversamente dal passato le forze dell’ordine non sono disposte a tollerare molto. Fanno uso di gas lacrimogeni, di proiettili di gomma e di pallettoni. Il rischio di perdere un occhio è alto e non solo per i manifestanti.
Comunque non si scherza più di tanto. Ora però la lotta urbana è stata organizzata diversamente. Il servizio di trasporto viene cessato senza preavviso. Migliaia di persone restano a piedi in attesa del servizio di trasporto statale che è insufficiente. Come se questo non bastasse vengono organizzati blocchi stradali da parte dei passeggeri e si fanno delle vere e proprie battaglie all’interno dell’università statale UASD.
Una situazione che secondo i sindacati è solo l’inizio, una sorta di riscaldamento per prepararsi a battaglie ben maggiori.
A distanza di meno di un anno dalle prossime elezioni le cose si stanno mettendo male. La posta in gioco è alta come si sa, qui le elezioni quando cambia il partito di governo sono una specie di cataclisma con milioni di persone coinvolte dal punto di vista economico, con  migliaia di eletti e circa un milione di posti di lavoro che si rendono disponibili ai militanti del partito vincitore.