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mercoledì 3 ottobre 2018

La società statunitense Xcoal si è aggiudicata l’appalto per l'acquisto di carbone di Punta Catalina






La società americana Xcoal Energy è risultata vincitrice della gara di appalto per la fornitura di 462.000 tonnellate di carbone da utilizzarsi nella Centrale Termoelettrica Punta Catalina (CTPC) nel suo periodo di prova, da novembre di quest'anno.
Xcoal Energy ha gareggiato in termini di prezzo e qualità con le offerte presentate dalle società Trafigura LTD e CMC Coal Marketing. Dopo l'apertura delle offerte di lunedì, le tre società hanno partecipato a un'asta al ribasso, nella quale hanno avuto l'opportunità di presentare offerte di prezzi migliori. Anche in questa sede è risultata vincitrice la Xcoal Energy.
Il prezzo definitivo è stato di US $ 70.45 per tonnellata di carbone tipo A e per il tipo B di US $ 91.95 per tonnellata.
Le società che hanno partecipato alla gara di appalto sono state ringraziate e invitate ad attendere il prossimo bando di gara per il carbone di prova della seconda unità di Punta Catalina, un processo che inizierà il mese prossimo.
Sono due le unità di generazione della Centrale Termoelettrica di Punta Catalina. Entrambe produrranno 376 megawatt lordi ciascuna per un totale di 752 megawatt alla fine della costruzione.
La quantità di carbone di prova necessaria per il periodo tra ottobre 2018 e agosto 2019 è di 1.250.000 tonnellate, distribuite tra carbone di tipo A (525.000 tonnellate) e di tipo B (725.000 tonnellate).
Situazione in Italia
In Italia ci sono dodici centrali che producono elettricità bruciando carbone. Soddisfano circa il 13,5 per cento del consumo interno lordo di energia elettrica. Queste centrali si trovano in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Puglia e Sardegna.
Esiste da noi solo un giacimento di carbone, ma il materiale estratto è di scarsa qualità in quanto contiene troppo zolfo.
Il 90% del carbone che si brucia arriva via mare da Stati Uniti, Sudafrica, Australia, Colombia, Canada, Cina, Russia e Venezuela.
Si stima che ogni anno ci siano 521 decessi dovuti alla combustione del carbone nelle centrali termoelettriche

Conclusione

Nel far progettare la Centrale Termoelettrica di Punta Catalina lo stato dominicano ha tenuto conto della nuova tecnologia atta a ridurre l’emissione di CO2 e altri danni alla salute e all’ambiente.
Questa tecnologia dovrebbe garantire una generazione di elettricità a costo inferiore e con ridotte emissioni di CO2.
Quando le unità di generazione entreranno in servizio verranno smantellati 15 impianti di generazione con combustibile fossile che hanno indici di emissioni di CO2 maggiori.
Nella centrale di Punta Catalina c’è tecnologia moderna, lo garantisce la società italiana Tecnimont S.p.A responsabile di buona parte della sua costruzione.
https://comitaliasantodomingo.blogspot.com/2017/06/punta-catalina-un-progetto-gigantesco.html
Si prevede che tra una cinquantina d’anni il carbone fossile sarà esaurito a livello mondiale.