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martedì 9 ottobre 2018

I retroscena del terremoto di 5,9 gradi Richter nelle vicinanze dell’isola Tortuga



Dopo una prima scossa di 3,3 gradi nei pressi di Punta Cana ci è voluto soltanto una manciata di minuti per una nuova scossa questa volta di 5,9 gradi nell’estremo opposto dell’isola e cioè nell’isola Tortuga. Successivamente c’è stata una replica di 5,2.
La città di Portt-de-Paix  ha subito danni e perdite umane, finora 17. Port-de-Paix e Punta Cana distano 500 km in linea d’aria. Tutta l’isola ha continuato a tremare dopo queste due scosse.
Ci sono stati verso la fine di giugno 2018 dei relativamente forti movimenti sismici di 5,2 gradi Richter nella zona di Monte Plata a 60 km da Santo Domingo. Nel parco nazionale Los Haitises, sempre in provincia di Monte Plata, verso metà aprile del corrente anno, si è verificata una scossa di 4,9 gradi. A Guayubin in provincia di Monte Cristi alla fine di settembre c’è stato un altro terremoto di 5,1 Richter. Quest’ultimo ha provocato delle crepe su alcuni edifici.
Ricordiamo inoltre che tutti questi movimenti tellurici fanno ritenere che prima o poi da qualche parte ci sarà una forte scossa.
Di fatto verso metà marzo ha avuto luogo una giornata di simulazione sismica simultanea nelle città di Santiago e Puerto Plata. Lo scopo della simulazione era il rafforzamento delle capacità locali per il coordinamento, la preparazione e la reazione stabilite dai piani di emergenza in caso di terremoto in queste due città.
Alla simulazione hanno partecipato più di 20.000 volontari e sono state mobilizzate oltre 500.000 persone. Sono stati coinvolti 32 ospedali dell’area, comitati di emergenza, piani ospedalieri, evacuazioni parziali.
Insomma al nord sono pronti a tutto. Del resto non si capisce come i cittadini si debbano preparare a un evento sismico di vaste proporzioni.
Recentemente si parlava di una scossa 4,2 Richter a Catania. In Italia una scossa così fa notizia, da queste parti è all’ordine del giorno. Ecco una sintesi delle scosse del 2017: