Dopo una prima scossa di 3,3 gradi nei pressi di
Punta Cana ci è voluto soltanto una manciata di minuti per una nuova scossa
questa volta di 5,9 gradi nell’estremo opposto dell’isola e cioè nell’isola
Tortuga. Successivamente c’è stata una replica di 5,2.
La città di Portt-de-Paix ha subito danni e perdite umane, finora 17.
Port-de-Paix e Punta Cana distano 500 km in linea d’aria. Tutta l’isola ha
continuato a tremare dopo queste due scosse.
Ci sono stati verso la fine di giugno 2018 dei
relativamente forti movimenti sismici di 5,2 gradi Richter nella zona di Monte
Plata a 60 km da Santo Domingo. Nel parco nazionale Los Haitises, sempre in
provincia di Monte Plata, verso metà aprile del corrente anno, si è verificata
una scossa di 4,9 gradi. A Guayubin in provincia di Monte Cristi alla fine di
settembre c’è stato un altro terremoto di 5,1 Richter. Quest’ultimo ha
provocato delle crepe su alcuni edifici.
Ricordiamo inoltre che tutti questi movimenti
tellurici fanno ritenere che prima o poi da qualche parte ci sarà una forte
scossa.
Di fatto verso metà marzo ha avuto luogo una
giornata di simulazione sismica simultanea nelle città di Santiago e Puerto Plata.
Lo scopo della simulazione era il rafforzamento delle capacità locali per il
coordinamento, la preparazione e la reazione stabilite dai piani di emergenza
in caso di terremoto in queste due città.
Alla simulazione hanno partecipato più di 20.000
volontari e sono state mobilizzate oltre 500.000 persone. Sono stati coinvolti
32 ospedali dell’area, comitati di emergenza, piani ospedalieri, evacuazioni
parziali.
Insomma al nord sono pronti a tutto. Del resto non
si capisce come i cittadini si debbano preparare a un evento sismico di vaste
proporzioni.
Recentemente si parlava di una scossa 4,2 Richter a
Catania. In Italia una scossa così fa notizia, da queste parti è all’ordine del
giorno. Ecco una sintesi delle scosse del 2017: