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giovedì 11 ottobre 2018

Occupazioni abusive di terreni: ormai non fanno più notizia.



Le occupazioni abusive di terreni, un’usanza inveterata della quale bisogna sempre tener conto. Fa parte del folclore dominicano.
I giudici dominicani non applicano sempre i criteri che a noi sembrano scontati. Ci sono interi quartieri costruiti su terreni privati. Ad esempio il quartiere Isabelita lungo il viale España, il lungomare orientale del Gran Santo Domingo, è in gran parte di proprietà della famiglia di origine genovese Pellerano.
Chi acquista un terreno deve sapere che se non lo custodisce gli può essere “rubato”. Sono cose che qui succedono e sono abbastanza normali.
Anche da noi da un po’ di tempo in qua capita che qualcuno esca di casa e quando ci fa ritorno la trova occupata da extra comunitari o rom e non c’è verso di farli andare via.
Da noi si tratta di un cambiamento in peggio, qui invece è un retaggio del passato.
Ogni tanto capita che gli invasori vengano mandati via, qui e là si vedono demolizioni di gruppi di case costruite abusivamente su terreni di terzi.
Sono in voga anche imprese specializzate nell’acquisto per quattro soldi dai legittimi proprietari dei terreni occupati per poi presentare azioni legali nei tribunali e recuperare i fondi lucrandoci non poco sulla differenza di prezzo all’atto della rivendita.
Un caos che esiste da sempre che proviene da un passato non tanto lontano di comunità prevalentemente rurali.
Da noi qualche anno fa non sarebbe stato pensabile, ma come si suol dire la realtà spesso supera la fantasia e quindi dall’oggi al domani ci ritroviamo con il dato di fatto che ci possono “rubare” la casa con tutti i mobili e gli animali domestici in qualunque momento anche mentre siamo al supermercato a fare la spesa.
I fatti di oggi si riferiscono a terreni occupati nei pressi della cittadina di frontiera Dajabon. Gli invasori sono una decina di persone. Queste sono penetrate nei terreni sostenendo di essere padri di famiglia e di non avere un posto in cui vivere. Sostengono che i terreni sono di proprietà dello stato. Invece il proprietario ha nome e cognome.
Negli ultimi mesi le invasioni di terreni in questa zona di frontiera è diventata un’usanza comune, generando preoccupazione tra i proprietari che sostengono che le autorità fanno fatica a intervenire.