Le occupazioni abusive di terreni, un’usanza
inveterata della quale bisogna sempre tener conto. Fa parte del folclore
dominicano.
I giudici dominicani non applicano sempre i criteri
che a noi sembrano scontati. Ci sono interi quartieri costruiti su terreni
privati. Ad esempio il quartiere Isabelita lungo il viale España, il lungomare
orientale del Gran Santo Domingo, è in gran parte di proprietà della famiglia
di origine genovese Pellerano.
Chi acquista un terreno deve sapere che se non lo
custodisce gli può essere “rubato”. Sono cose che qui succedono e sono
abbastanza normali.
Anche da noi da un po’ di tempo in qua capita che
qualcuno esca di casa e quando ci fa ritorno la trova occupata da extra
comunitari o rom e non c’è verso di farli andare via.
Da noi si tratta di un cambiamento in peggio, qui
invece è un retaggio del passato.
Ogni tanto capita che gli invasori vengano mandati
via, qui e là si vedono demolizioni di gruppi di case costruite abusivamente su
terreni di terzi.
Sono in voga anche imprese specializzate nell’acquisto
per quattro soldi dai legittimi proprietari dei terreni occupati per poi presentare
azioni legali nei tribunali e recuperare i fondi lucrandoci non poco sulla
differenza di prezzo all’atto della rivendita.
Un caos che esiste da sempre che proviene da un passato
non tanto lontano di comunità prevalentemente rurali.
Da noi qualche anno fa non sarebbe stato pensabile,
ma come si suol dire la realtà spesso supera la fantasia e quindi dall’oggi al
domani ci ritroviamo con il dato di fatto che ci possono “rubare” la casa con
tutti i mobili e gli animali domestici in qualunque momento anche mentre siamo
al supermercato a fare la spesa.
I fatti di oggi si riferiscono a terreni occupati
nei pressi della cittadina di frontiera Dajabon. Gli invasori sono una decina
di persone. Queste sono penetrate nei terreni sostenendo di essere padri di
famiglia e di non avere un posto in cui vivere. Sostengono che i terreni sono
di proprietà dello stato. Invece il proprietario ha nome e cognome.
Negli ultimi mesi le invasioni di terreni in questa
zona di frontiera è diventata un’usanza comune, generando preoccupazione tra i
proprietari che sostengono che le autorità fanno fatica a intervenire.