Grande sciopero indetto per domani lunedì nella
macroregione settentrionale del Cibao. Le province interessate sono:
Dajabón, Duarte
(San Francisco de Macorís), Espaillat (Moca), Hermanas Mirabal (Salcedo), La
Vega, María Trinidad Sánchez (Nagua), Monseñor Nouel (Bonao), Montecristi (San
Fernando de Montecristi), Puerto Plata (San Felipe de Puerto Plata), Samaná
(Santa Bárbara de Samaná), Sánchez Ramírez (Cotui), Santiago (Santiago de los
Caballeros), Santiago Rodríguez (San Ignacio de Sabaneta), Valverde (Santa Cruz
de Mao)
Il cosiddetto sciopero che in realtà diventa il più
delle volte una battaglia urbana avrà inizio nella mattinata di domani con una
durata di 24 ore, dalle 6:00 del lunedì alle 6:00 del martedì.
La giornata di protesta è stata indetta dalla
coalizione delle organizzazioni popolari e dei trasportatori per richiedere la
riduzione dei prezzi dei combustibili, l’erogazione di acqua potabile e di
energia elettrica di qualità alle comunità della zona.
Nel gruppo di organizzatori dello sciopero rientrano
anche il FALPO (Frente Amplio de Lucha Popular), il movimento femminista
Hermanas Mirabal e l’Unione delle “Juntas de vecinos” (comitati di quartiere).
Il FALPO ha negato oggi che si stia dando da fare
per intimorire i commercianti al fine di indurli a dare supporto alla convocata
paralizzazione regionale.
Comunque è già in circolazione un volantino anonimo
che minaccia misure violente contro i commercianti che non chiuderanno i loro
negozi nella giornata di domani.
Il direttore del Comando Regional Cibao Central
della Polizia Nazionale ha riferito che i suoi agenti avranno il sostegno di
membri delle Forze Armate per garantire l’ordine e la tranquillità. Si vuole
far rispettare da parte delle organizzazioni che hanno indetto lo sciopero il
diritto costituzionale di ogni cittadino alla libera circolazione.