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mercoledì 31 ottobre 2018

Il via Crucis del connazionale Wagner Vulso continua. Una situazione che rasenta l’inverosimile



Ieri si è tenuta la quarta udienza del processo di appello di Wagner Vulso. Nemmeno questa volta si è presentato l’avvocato difensore del connazionale. C’era invece il legale assunto dalla Fondazione di Solidarietà Italiana che esordisce così ufficialmente nella sua attività di assistenza ai connazionali. Si sono presentati nella corte di appello di San Pedro de Macoris il presidente e il segretario del Comites nelle persone del Cav. Paolo Dussich e del lic. Flavio Bellinato. Entrambi sono anche soci fondatori della menzionata fondazione.
In questa vicenda le sorprese sono all’ordine del giorno. Finalmente si sarebbe potuto dar corso all’udienza dopo tanti rinvii, invece è intervenuto il legale della parte civile per la prima volta nel processo di appello chiedendo un rinvio per convocare un fratello della vittima che non si era presentato. Certamente lo scopo di questa richiesta è semplicemente dilatorio, una strategia che la parte civile ha seguito nel corso di tutto il processo di primo grado. Ricordiamo che era stato fissato un termine di coercizione di tre mesi che ha superato a conti fatti i tre anni che non vanno detratti dai dieci anni di pena inflitti.
L’avvocatessa della Fondazione è intervenuta per ricordare che il legale dei familiari della vittima é il rappresentante di tutte e cinque queste persone e che quindi non si spiega perché si possa ritenere giustificata per mancanza di convocazione attraverso ufficiale giudiziario l'assenza di uno dei fratelli.
Il giudice ha deciso per il rinvio.
Una situazione paradossale se si tiene presente che la vittima era un fantasma anagrafico con un nome altisonante Luis Alberto Cordero Cerda con tanto di doppio cognome di fatto non verificabile in assenza di un certificato di nascita. Eppure ha una parte civile con un legale che rappresenta cinque familiari. Ne è mancato uno e quindi si è proceduto al rinvio.
Come faccia ad avere dei familiari un fantasma anagrafico non è facile da arguire. Di certo la mancanza di certificato di nascita non osta perché la legge faccia il suo corso cercando di punire l’eventuale assassino. Il riconoscimento di una parte civile invece sembra una forzatura inammissibile.
In ogni modo, la prossima udienza é stata fissata per il giorno 20 novembre e non ci dovrebbero essere ulteriori rinvii salvo qualche altro colpo di scena della parte civile.
Morale della favola: da vivo andava in giro di notte con una pistola nella cinghia e aveva già dei precedenti penali per furto, professione che esercitava evidentemente per vivere. Da morto ha acquisito una famiglia disposta a spendere soldi a palate pur di ritardare la sentenza del tribunale e far rimanere in carcere il più possibile l’accusato. La consanguineità anche se non documentata riesce sempre a imporsi?
Aneurisma dissecante di aorta e aorta sclerosi. Wagner è in fin di vita!
Il Vulso ha già pagato da oltre un mese la cauzione di RD$ 1.200.000. Il pubblico ministero non ha autorizzato la scarcerazione. Le udienze si rinviano e il Vulso è gravemente malato.
Forse che la parte civile vuole attendere ancora un po’ per vedere se l’accusato dell’omicidio del loro “congiunto” muore in carcere, vista la grave malattia di cui è affetto e che richiede cure urgenti?