C’è chi vuole dare a intendere che azzurro Caribe è un
giornale diffuso nella Repubblica Dominicana quanto basta per ricevere
contributi annuali di circa 50.000 euro da parte dello Stato italiano. Azzurro
Caribe, invece, è soltanto una caricatura di giornale, chiamiamolo così, anche
se non è nemmeno certa la sua regolarità formale. Praticamente, di questo
pseudo giornale non si sa niente. Viene pubblicato mensilmente, forse… Qual è
la sua tiratura? Qual è la casa editrice? Non si sa quale sia la sua sede:
nemmeno questo dato è a disposizione. Il suo contenuto è rilevante per la
comunità italiana locale?
A queste domande si trovano delle risposte immediate.
Innanzitutto, non può essere rilevante per la
comunità in quanto Azzurro Caribe è rivolto a un’élite a cui piace comparire
nelle sue foto e vedersele nei ristoranti della capitale.
Più che all’informazione, il giornale di Ricky
Filosa, sembra che sia suo, è volto proprio a questo e cioè ad avere i
contributi dello stato, che ha incassato regolarmente dal 2015 incluso.
In qualche ristorante della capitale vengono
depositate delle copie, non si sa quante, ma questo basta per avere diritto ai
soldi dello stato italiano. Chissà come viene impostata la richiesta e in base
a quali giustificativi si raggiunge quella cifra. Questo è il segreto meglio
custodito.
Non a caso la comunità ha reagito all’approvazione
del Comites MAIE dei contributi dichiarando che Azzurro Caribe è diffuso e che
il suo contenuto è rilevante per la comunità.
Ma tutti i nodi vengono al pettine. E ora è giunto
il momento in cui gli italiani residenti nella Repubblica Dominicana hanno deciso
di mettere un argine alle arbitrarietà del Comites Maie e all’inefficienza dei
servizi consolari e della società alla quale sono stati esternalizzati i visti.
Arriva sempre la goccia che fa traboccare il vaso e, questa, altro non è che l’approvazione oscena da parte del comites Maie dei
contributi ad Azzurro Caribe.