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venerdì 20 maggio 2022

Semaforo verde dal Comites ai contributi ad Azzurro Caribe

 



Si è tenuta ieri l'assemblea straordinaria del Comites Santo Domingo per deliberare sulla richiesta di contributi del giornale Azzurro Caribe ai sensi dell'articolo 2 comma 4 lettera h della Legge n. 286 del 2003. Questa prevede che il Comites esprima entro 30 giorni dalla richiesta il suo parere obbligatorio sui contributi accordati dalle amministrazioni dello Stato ai locali mezzi di informazione.

Una decisione scontata. La maggioranza MAIE, ora arricchita con Ferruccio Fazzari di un’altra unità, non poteva che votare compatta a favore della richiesta del cosiddetto giornale Azzurro Caribe che incassa annualmente dallo Stato Italiano circa 50000 euro.

Il parere del Comites doveva basarsi su due criteri: la diffusione del quotidiano presso la comunità e la conferma che questo riveste interesse per la stessa.

Il giornale viene pubblicato ogni tanto, forse con cadenza mensile. Alcune copie cartacee vengono depositate in rinomati ristoranti della capitale e, si dice, della zona turistica est.

In città come Santiago, Puerto Plata, San Francisco e tutto il Cibao, nonché a Las Terrenas non si è mai visto.

Per ciò che riguarda il requisito della diffusione. nessun problema per il consigliere Flavio Bellinato, che ha sostenuto che la legge non richiede che la diffusione sia capillare in tutto il territorio. Secondo questo ragionamento basterebbero un paio di copie per sostenerne la diffusione.

Del resto, contrariamente a quanto previsto dalla legge dominicana alla quale questo giornale dovrebbe essere assoggettato, non si menziona al suo interno né una casa editrice, né una sede, né la sua forma giuridica, né chi sia il suo direttore.

Per quanto riguarda la rilevanza per la comunità, non esiste un criterio oggettivo per valutarla. Molti lo ritengono un organo di stampa del MAIE intorno al quale gravitano gli articoli e le interviste oltre a quelle di personaggi della politica desiderosi di acquisire visibilità e che a tal fine potrebbero anche essere disposti a corrispondere un compenso.

Il giornale è destinato ad un pubblico molto ristretto, basti pensare che le sue copie si trovano in ristoranti della capitale che vengono frequentati da pochi integranti la comunità italiana del Paese.

Azzurro Caribe incamera ogni anno circa 50000 euro.

Per quel che riguarda la rilevanza per la comunità non si capisce come questa possa esserci se le copie sono poche  e, comunque, la rilevanza è sempre una questione soggettiva.

Di fatto, tuttavia, la Repubblica Dominicana non è al centro dell'attenzione degli articoli del giornale in questione.

Stando così le cose si potrebbe pensare che la mancanza di dati relativi al giornale da parte di chi ha presentato la richiesta di contributi abbia come obiettivo non svelare certe cose che  potrebbero essere smentite e che servono per quantificare i contributi presso la sede competente dell’erogazione a Roma.  

Non credo che siamo in presenza di una truffa o dell'utilizzo di fatture false o d'altro, ma potrebbe anche sorgere questo dubbio. In ogni caso come ben sanno i membri MAIE del Comites a pagare sarà lo Stato italiano e quindi…

Vorrei citare su questa vicenda due commenti, uno apparso sul sito del Comites che dice:

“Che pagliacci, come rovinarsi la reputazione per quattro soldi alla politica”.

L'altro commento invece è di Ennio Marchetti il giornalista che conosciamo da molti anni e che attualmente dirige Fatti nostri:

“Sicuramente deluderò quei miei lettori che si aspettano che mi esprima sull’assemblea straordinaria odierna del Comites di Santo Domingo che ha dato parere favorevole ai contributi al periodico Azzurro Caribe.

(…)

Non lo farò perché l’intelligenza di chi mi legge non ha bisogno delle mie considerazioni in proposito.  Il video dell’assemblea è visibile nella pagina Facebook del Comites e non è necessario che io dica di più.

La mia anima di musicante in questo momento sta andando al titolo di una bellissima canzone di qualche anno fa del grande Riccardo Cocciante che faceva “Era già tutto previsto”. Ma è solo un pensiero, l’ironia di un attimo che mi pervade, che tengo per me e che non vale davvero la pena di condividere.”