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giovedì 3 agosto 2017

A San Francisco de Macorís lo sciopero è diventato una guerra, almeno a giudicare dall’intervento con elicotteri, carri armati e truppe con armi da guerra


Non si era mai visto uno sciopero così e siccome a mali estremi, estremi rimedi il governo ha fatto intervenire truppe scelte dell’esercito e della polizia provviste di armi di grosso calibro mentre diversi elicotteri dalle prime ore del giorno sorvolavano la città. Si tratta di uno sciopero degenerato in seguito all’uccisione di un dirigente del Frente Amplio de Lucha Popular (Falpo). Lo sciopero all’origine aveva alla base come al solito richieste di opere varie da parte della popolazione e si è esteso dopo la morte del giovane dirigente del Falpo in una vera e propria battaglia campale. Oggi è il terzo giorno di protesta. Gli organizzatori a ultima ora l’hanno prolungata ancora di 24 ore.
Le truppe hanno preso posizione negli edifici pubblici e nei principali viali della città e si è incrementato il pattugliamento motorizzato. Si può osservare la presenza di cecchini provvisti di mirini telescopici. Per lo meno tre elicotteri, due dell’esercito e uno della Forza Aerea hanno iniziato a sorvolare la città verso le 6 del mattino di oggi. I primi due erano equipaggiati da mitragliatrici di calibro 30. Ieri notte si ascoltavano raffiche di mitragliatrice in diversi settori della città, le cui strade erano deserte. Insieme a centinaia di spari si ascoltavano le detonazioni di decine di bombe. Una vera e propria guerra! Forse sarebbe stato meglio risolvere la controversia in modo politico. Intanto dall’autopsia risulta che il giovane è stato ucciso da un’arma di fabbricazione artigianale e non da un’arma della polizia. Comunque noi ne sappiamo qualcosa di come siano precise le autopsie dei forensi di casa!

La situazione è tale che ogni scintilla è in grado di provocare una grande deflagrazione e il governo pretende di risolvere tutto con le maniere forti. Intanto al Congreso si riparla di rielezione e di modifica costituzionale. Speriamo che come Salomone, Danilo Medino chieda a Dio saggezza per governare il suo popolo!