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martedì 8 agosto 2017

L’etica dei medici dominicani viene messa in dubbio da un recente articolo comparso sul Listín Diario. La segnalazione di un trattamento di chemioterapia rende al medico che la fa da 1000 a 1300 dollari


Il pagamento di incentivi per il procacciamento di pazienti a un determinato servizio o per la prescrizione di un particolare farmaco si è diffuso negli ultimi anni all’interno del sistema sanitario dominicano. Ne risente la fiducia che deve sempre esistere nella relazione tra medico e paziente e la conseguenza è una situazione di conflitto tra l’etica e il profitto.
Le autorità del sistema sanitario sono a conoscenza che nella RD c’è chi paga fino a 1300 dollari a specialisti e medici generici affinché i pazienti si rivolgano ai loro servizi privati per trattamenti di chemioterapia e radioterapia in caso di diagnosi tumorale nelle cliniche e negli ospedali.
Questi incentivi o regali si sono diffusi nel campo sanitario non solo per quanto riguarda una specialità così sensibile come l’oncologia ma in diverse aree fino al punto che ci sono professionisti che si impegnano a emettere un determinato numero di ricette a cambio di viaggi e ferie pagate o a prescrivere un determinato prodotto che garantisce una copertura VIP nei congressi internazionali.
Questa situazione è stata rivelata al Listín Diario dal direttore del servizio nazionale sanitario ed è stata confermata da medici con anni di esercizio della medicina che hanno chiesto di rimanere anonimi, ma che hanno confessato di essere preoccupati da ciò che sta succedendo all’interno della professione medica.
Sul tema della chemioterapia va citato il caso del medico che negli Stati Uniti è attualmente sotto processo per aver dato falsi diagnostici di cancro a pazienti e averli sottoposti poi a trattamenti cari e aggressivi. Il caso è abbastanza noto. In particolare c’è un articolo su un’intervista del luglio del 2015 della BBC con il titolo: “Stati Uniti: il medico che ha distrutto con la chemioterapia la vita di centinaia di pazienti che non erano affetti da cancro.”
Il direttore del servizio nazionale sanitario e le fonti consultate hanno riferito anche che è noto che in RD ci sono società farmaceutiche che pagano congressi internazionali e che coprono le spese di viaggio e di soggiorno in albergo o che offrono compensi ai medici affinché prescrivano le loro cure.
Ci sono inoltre casi di medici, soprattutto quando si tratta di farmaci di alto costo, che inducono il paziente a dubitare di determinati farmaci affinché facciano uso di altri da loro prescritti.
I servizi privati installati intorno alle cliniche e agli ospedali pubblici, che vanno dai laboratori clinici e centri diagnostici fino alle imprese funebri, formano anche parte di un business che nel complesso rende più cara e a volte ostacola la missione dell'ospedale di mettere a disposizione un’offerta sanitaria accessibile ai pazienti meno abbienti.

La proliferazione di queste micro ditte spesso è legata all’ospedale. Alcune sono di proprietà di persone che lavorano nell’ospedale. Accade anche persino che vengano danneggiate intenzionalmente le attrezzature del centro sanitario pubblico per costringere i clienti a rivolgersi ai servizi esterni.