Si tratta di una notizia recente che è stata pubblicata su
quasi tutti i giornali, ma che praticamente è passata inosservata. Come si fa a
prepararsi a un forte terremoto? La certezza non c’è e non si può mica piantare
in giardino una tenda perché lo dice uno scienziato! Comunque esaminando il
tutto con attenzione si rileva che l’avvertimento proviene da fonte autorevole
e cioè dal direttore del Centro Nazionale di Sismologia dell'Università Autonoma
di Santo Domingo, Eugenio Polanco. La Repubblica Dominicana si trova, infatti,
nella zona di interazione delle placche nordamericana e caraibica che insieme
alla faglia settentrionale sono le principali cause dei fenomeni tellurici nel territorio.
Riferendosi al sismo di 4,7° della scala Richter avvenuto
questa settimana con epicentro a San José de Ocoa, il menzionato direttore sostiene
che questa sismicità dimostra che queste faglie sono attive, vale a dire che i
blocchi che la compongono si stanno muovendo uno rispetto all'altro e si sta
accumulando energia. Questa energia si libera quando uno di questi blocchi si
rompe. Eugenio Polanco ha segnalato che vista la situazione è importante che ognuno
pianifichi con anticipo cosa fare durante e dopo un terremoto per salvare la
sua vita. La Repubblica Dominicana ha una delle reti sismografiche più ampie dell’America
Latina per controllare l'attività sismica con 47 stazioni installate a livello
nazionale che forniscono informazioni in tempo reale.
La domanda è come dobbiamo fare a prepararci per un
terremoto? C'è da dire che se non lo sappiamo noi che veniamo da un paese
fortemente sismico come l’Italia non lo sanno sicuramente nemmeno i dominicani,
di cui la maggioranza non ha esperienza diretta con questo tipo di fenomeni. Ma
vediamo un po’ quali sono stati i peggiori terremoti di cui si ha memoria
storica nel Paese.
Proprio ieri si è stato ricordato il terremoto del 4 agosto
1944 che provocò un maremoto che distrusse la cittadina di Matancita nei pressi
di Nagua provocando nella zona della Bahia Escocesa la morte di 2.000 persone.
Il terremoto del 4 agosto ebbe una magnitudo di 8ᵒ della scala Richter cui
seguì il 7 agosto un altro terremoto di 7,6ᵒ della scala Richter. Le aree
maggiormente danneggiate furono quelle settentrionali, da Samaná a Puerto
Plata.
Altri terremoti nella storia:
Il 2 dicembre 1562, sempre a nord, furono distrutte
Santiago, La Vega e Puerto Plata con un terremoto di 8ᵒ della scala Richter.
Nel 1673 un terremoto di 9ᵒ della scala Richter distrusse
totalmente Santo Domingo. Lo stesso accadde il 9 novembre 1701.
Il 18 ottobre 1751 venne distrutta Azua, provocando seri
danni anche a Santo Domingo.
Nel mese di maggio del 1842 successe una vera e propria
catastrofe in tutta l’isola. La terra si aprì e richiudendosi provocò molte
vittime.
Quelli sopraelencati sono i peggiori terremoti di cui si ha
memoria, ma ce ne sono stati e ce ne sono ogni giorno tantissimi. Direi che l’avvertimento
è giusto. Il menzionato direttore però avrebbe dovuto anche darci qualche
dritta sul da farsi.
Da come ho visto costruire gli edifici vicino a casa mia,
non credo che resti in piedi nessuno se il terremoto è forte. Speriamo bene,
anche se incrociare le dita non basterà per avere una certa sicurezza, meglio
anche fare qualche preghiera… non si sa mai!