L’ipertensione arteriale colpisce il 31% dei dominicani,
l’equivalente di circa due milioni di persone. Di queste il 68,5% sa di avere
la malattia e il 60% è sottoposto a trattamento. C’è quindi un 40% che non
riceve alcuna cura.
Le donne sono leggermente più colpite con un 33%, il che
si spiega per il fatto che hanno un maggiore indice lipidico corporale per cui
sono più obese.
Questi dati sono il risultato di un'investigazione fatta
dalla società Dominicana di Cardiologia, finanziata dall'assicurazione
nazionale della salute (SENASA) per determinare la prevalenza e
l'incidenza dei fattori di rischio di malattie cardiovascolari nella Repubblica
Dominicana.
L’applicazione metodologica è stata a carico dell’impresa
di sondaggi Gallup e il campione è stato composto da 2015 persone.
A livello nazionale il team di investigazione è stato
diretto dal dott. Donaldo Collado presidente della società dominicana di
cardiologia e il costo è stato di circa 2,6 milioni di pesos.
Lo studio ha evidenziato anche che esiste una percentuale
di diabetici del 25%. C'è da evidenziare che il 10% di questo 25% sa di essere
affetto dalla malattia e il restante 15% no.
Le donne rappresentano anche qui una quota leggermente
maggiore. il diabete è più frequente a partire dai 45 anni. All'origine della
malattia spesso c'è il sedentarismo. Il 50% dei diabetici è anche iperteso.
Altre rilevazioni
Il consumo di alcol nel paese è di circa 7 litri di alcol
puro pro-capite all’anno, occupando nella relativa classifica così la RD
l'ottavo posto tra i paesi dell'America Latina. Al primo e al secondo posto si
trovano il Paraguay e il Brasile (8,8 e 8,7).
Si calcola che il 70% degli incidenti stradali in RD sia
dovuto alla guida sotto gli effetti dell'alcol. Al di là degli incidenti,
l'alcol è la causa ogni anno del 7,6% dei decessi tra gli uomini e del 4% tra
le donne.
Le bibite energizzanti si vendono per oltre 36 milioni di
litri e la parte del leone la fa la colombiana Vive 100 che ha superato di gran
lunga la famosa Red Bull austriaca. Il suo maggiore pubblico sono i giovani. La
bevono per mantenersi svegli e per avere maggiore resistenza. Insieme
all'ingestione di alcol o di altre droghe queste bibite possono avere
ripercussioni sul sistema nervoso centrale e sulle funzioni cardiache e possono
anche provocare la morte.
Il 12% dei dominicani fuma. In grande prevalenza lo fanno
persone maggiori di 40 anni. Esiste però un crescente consumo di hooka tra i
giovani dai 18 ai 24 anni di età. Questo dispositivo e i suoi ingredienti oltre
agli effetti sul cuore possono trasmettere malattie contagiose.
Per il cardiologo la nuova tipologia di fumo è
preoccupante e porta a un maggior numero di casi patologici e a problemi
finanziari per i gestori della salute per cui deve essere oggetto di grande
attenzione.